La destra francese insorge contro la campagna di prevenzione dell'hiv: «Ci sono due gay e i bambini potrebbero vederli»


L'odio, il pregiudizio e la paura del prossimo sono ormai diventati il cavallo di battaglia delle destre europee, incessantemente impegnate in una propaganda xenofoba, omofoba e razzista. Capita così che ormai non si possa manco più impostare una seria campagna di prevenzione dell'HIV senza che qualcuno di loro si alzi in piedi e si metta a strillare: «Chi pensa ai bambini?».
Già, perché ormai pare «i bambini» siano divenuteti il pretesto per sostenere tutto e il contrario di tutto. Vengono usati per difendere il bullismo omofobico, per impedire la prevenzione delle malattie e per chiedere che siano privati di ogni diritto a meno che non siano completamente uniformi ai diktat della razza nuova razza ariana da loro teorizzata: persone bianche, sedicenti cristiani e poco inclini all'accoglienza, ma soprattutto convinti che ogni uomo debba dominare una o più donne sottomesse.

Capita così che in Francia la destre siano insorte contro una campagna pubblicitaria per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Su alcuni manifesti viene rappresentato un abbraccio tra due uomini, affiancato dallo slogan "Con un amante, un amico, uno sconosciuto: le situazioni cambiano, il modo di proteggersi anche".
Puro buonsenso, dunque, ma sgradito a quei partiti che non tollerano che due gay possano anche solo essere rappresentati. Quel semplice abbraccio, infatti, è stato censurato da alcuni sindaci francesi -tutti rigorosamente di estrema destra- che hanno motivato la loro rimozione sostenendo che «alcune locandine sarebbero state messe nei pressi di scuole». Sarebbe interessante domandarsi se quei sindaci siano davvero convinti che gli studenti non facciano sesso e che non abbiano bisogno di essere messi in guarda sui rischi dei rapporti occasionali. Anche perché nascondere un messaggio ai suoi destinatari non pare una cosa così furba.
Fortunatamente pare che fenomeno delle "proteste" sia più mediatico che reale: su 130 città solo le dieci governate dell'estrema destra hanno sollevato un putiferio e hanno lanciato ogni sorta di anatema contro le coppie raffigurate su quei manifesti. E forse manco la passeranno liscia dato che il ministra della Salute francese, Marisol Touraine, ha deciso di rivolgersi al tribunale: «Per la salute pubblica e contro l’omofobia, mi rivolgo alla giustizia dopo la censura della campagna contro l’Aids da parte di alcuni sindaci», ha dichiarato. Eppure resta evidente come l'omofobia e la propaganda politica giocata sulla pelle dei cittadini resti sempre una realtà persecutoria messa in atto da gruppi minoritari che risultano molto chiassosi e offensivi verso la dignità umana di interi gruppi sociali.
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