La NuovaBQ sostiene che il Messico sia la prova di come l'odio integralista possa calpestare i diritti costituzionali altrui


Alle volte verrebbe voglia di non farsi venire una gastrite dinnanzi alla satanica perfidia dell'organizzazione omofoba. Ma se poi si pensa a quelli adolescenti che rischiano di essere spinti al suicidio dalle "terapie riparative" che loro promuovono o a quei sacerdoti che dovessero rilanciare la loro propaganda d'odio all'interno delle loro parrocchie, allora si capisce che non si può tacere. Lasciar correre significherebbe comportarsi come quei tedeschi che giravano la testa quando vedevano del fumo fuoriuscire dalle ciminiere di Auschwitz.

L'articolo, firmato da Andrea Zambrano e pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana, parte già dal titolo a riservare termini offensivi verso i matrimoni gay, da loro ribattezzati con disprezzo «gaymonio». Si passa così a sostenere che le manifestazioni di integralisti siano la più alta espressione del cristianesimo perché danneggiano e ledono la vita di quei gruppi sociali che loro reputano inferiori a sé. Dicono:

Per chi pensa che i Family Day non abbiano alcun potere di interferire con l'attività di governi e parlamenti, circa la legiferazione sul matrimonio gay, ecco una smentita a portata di mano. In Messico contro il cosiddetto gaymonio e l'educazione gender nelle scuole erano scesi in piazza oltre due milioni di persone lo scorso settembre in due distinte manifestazioni. La protesta delle camisetas blancas aveva polarizzato il dibattitto politico impegnato a confrontarsi con la proposta del presidente messicano Enrique Peña Nieto di modificare la Costituzione per introdurre il matrimonio gay come diritto umano.

Se la storia dei «due milioni» fa ridere ogni volta che la raccontano, evidente è come la loro ideologia si basi sul sostenere che non sia importante vivere la propria, ma impedire agli altri di poterlo fare attraverso azioni lesive della loro dignità e dei lori diritti civili. E infatti non è stato discusso un bel nulla, si è respinta una discussione per evitare di infastidire il Vaticano:

Ma l'iter legislativo si è arrestato prima ancora di arrivare in Parlamento. I deputati messicani membri della Commissione di revisione costituzionale della Camera hanno bocciato senza appello la richiesta del premier per la legalizzazione del matrimonio gay. 19 voti contrari, 8 a favore e un'astensione per porre fine alle velleità del presidente nata da una sentenza della Corte Costituzionale che dichiarò incostituzionali le leggi statali che proibiscono il gaymonio.

E se Gianfranco Amato va in giro a dire che è solo "grazie" a lui se migliaia di gay sono stati privati dai loro diritto costituzionali, l'organizzazione di Cascioli pare presentare una storia diversa che riconferma una certa rivalità tra le cosche dell'integralismo:

Il rifiuto dei deputati rappresenta una novità ed è da ricondurre all'imponente manifestazione di Città del Messico contro la proposta di legge.
Ad opporsi sono stati i deputati del partito conservatore Acción Nacional, il partito Verde Ecologista, il partito Encuentro Social e Nueva Alianza perché la decisione spetta ad ogni singolo stato federale, il quale può legiferare in materia civile. Non è dunque necessaria una Riforma Costituzionale. Un modo per lavarsi le mani, per alcuni, per altri invece un escamotage per passare la palla ai singoli stati, sui quali però il controllo della popolazione è più stretto e marcato.

Criticando poi quei vescovi che si scusano dinnanzi a insulti e incitazioni alle violenze (evidentemente auspicate dell'integralismo), la Bussola non manca di attaccare un Papa che, a loro dire, non riserva abbastanza odio contro i gay:

Scendere in piazza può contribuire a fermare leggi dall'evidente rischio antropologico, anche se alcune gerarchie della Santa Sede, non hanno apprezzato lo stile messo in campo. Sembra quasi di percepire come il popolo del Family day, che ha ricevuto l'appoggio della maggior parte dei vescovi del Paese, debba fare i conti anche con le non chiarite intenzioni della gerarchia vaticana in un gioco di equilibri che il popolo messicano fatica ancora a comprendere.
Intanto il male, almeno stavolta è stato fermato. Ed è stato fermato perché i messicani hanno protestato. Segno che vincere si può. Un monito che potrebbe essere utile anche a queste latitudini dove troppo spesso le iniziative dei movimenti che si sono opposti alla legge Cirinnà sono stati boicottati o ignorati dalle stesse gerarchie ecclesiastiche.

E se i toni di tali articoli è sempre e solo offensiva verso la dignità delle persone gay, appare inaccettabile che si possano permettere di etichettare come «il male» un intero gruppo sociale.

Sul finire si parla di come la sentenza della Corte Costituzionale hanno dichiarato incostituzionali le leggi statali che proibiscono il matrimonio egualitario rappresenti una minaccia a chi vuole discriminare, motivo per cui l'integralismo è già alla ricerca di uno stratagemma che possa calpestare i diritti costituzionali di quei gruppi sociale che è vittima della loro persecuzione:

Esulta e non poteva essere altrementi il Frente Nacional por la Familia che si intesta buona pate dei meriti del fallito "golpe" presidenziale. E contemporaneamente rilancia la proposta di legge di iniziativa popolare per inserire nella Carta il riconoscimento del matrimonio come unione stabil di un uomo e una donna. Un'iniziaitiva che è arrivata alla Camera forte di oltre 250mila firme raccolte in poche settimane in tutto il Messico.

Insomma, si sostiene che la firma di qualche integralista debbano poter cancellare i diritti costituzionali del prossimo solo perché a loro piace credere di essere "migliore" o "più meritevoli" in virtù di ciò che fanno nel loro letto.
3 commenti