Lapo Elkann inscena un sequestro. Sui giornali italiani è un massacro di generi nel parlare di persone trans


La fonte è certa e esplicitata da molti articoli: è il New York Daily News ad aver dato notizia del finto rapimento inscenato a New York da Lapo Elkann. Il quotidiano statunitense spiega chiaramente come il rampollo di casa Agnelli fosse fosse in compagnia di una donna («will by a woman») e che la «escort» sia risultata una transessuale di 29 anni («a 29-year-old transgender woman»). Pare dunque chiarissimo che si trattasse di una donna e che la donna facesse il lavoro di escort. Ma pare che la vicenda non sia stata così chiara per i giornali italiano, dove l'uso del maschile si è sprecato così come anche l'uso del termine "trans" quale sinonimo di "prostituta".

Sulle pagine de Il Messaggero troviamo scritto che Lapo avrebbe incontrato «un escort di 29 anni», così come Rai News parla di «una notte brava in compagnia di un transessuale». Anche Repubblica scrive che «il trans è stato rilasciato». Più confuso è Milano Today, dove nel titolo si sostiene che Lapo abbia speso «i soldi con un trans». Ma è poi nell'articolo che incontriamo la curiosa frase: «nessun provvedimento nei confronti della escort, un trans, secondo il New York Daily News» nella quale è facile notare come si passa dal femminile al maschile in riferimento alla medesima persona. Ed ancora, Il Tempo ha prediletto l'uso del grassetto per parlare di «un escort» senza neppure citarne la transessualità, praticamente sostenendo che Lapo sia andato a letto con un uomo.
In realtà va osservato che esiste un dettaglio ben descritto da Il Post, il quale cerca di far chiarezza nello spiegare che esistono due versioni della vicenda: il New York Daily News ha parlato di «una escort transgender di 29 anni» mentre il Daily Beast ha parlato di «male escort, cioè di un uomo». Resta però l'evidenza di come in alcuni articoli il genere non corrisponda a quella specificata nella fonte citata, così come è Giornalettismo ad ostentare un vero e proprio uso improprio del genere nello scrivere frasi come: «i trans siano i più richiesti al mercato del sesso» o che Lapo avrebbe avuto «prima grande disavventura, quella con il trans Patrizia». E qui pare evidente che una persona che si chiama Patrizia sicuramente sia una trans e non un trans.

Ma la caduta peggiore di Giornalettismo è forse il suo parlare di «un festino trans» quasi come se l'evocazione della transessualità bastasse a sottintendere che si stia parlano di due giorni di sesso a base di sesso a pagamento, droga ed alcool. Sulla stessa lunghezza d'onda c'è anche Blasting News, dove si parla di «alcool droga e trans» quasi come se il termine "trans" fosse sinonimo di "prostituzione".
«Guai per droga e trans» è anche la terminologia scelta da Liguria Notizie, la quale ci regala anche una interessante spalla in cui ipotizzano che De Martino sia "diventato" gay dopo aver frequentato Belen. Un connubio che pare mostrarci come spopoli l'uso di termini inappropriati ogni qualvolta si parli della comunità lgbt dato che, indipendentemente dalla sparata gossippara in sé, andrebbe notato nessuno "diventa" gay e che magari esistono pure i bisessuali.
E se fa tristezza dover ribadire le solite ovvietà ogni qualvolta si parli di persone transessuali, ai giornalisti andrebbe ricordato che un uomo che diventa donna è una transessuale, una donna che diventa uomo è un transessuale e che i transessuali non sono sinonimo di prostituzione.
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