I fan di Adinolfi: «Dio non ha creato gli uomini per fare incularella»


Come da copione, quando Mario Adinolfi insulta qualcuno, è prassi che la sua gente riversi il loro odio e la loro frustrazione contro le vittime da lui indicate. Ad esempio paiono tutti pronti a firmare la petizioni pubblicata su Citizengo (ossia la piattaforma creata da Álvaro Zulueta e legata alle lobby internazionali di Brian Brown) per chiedere alla Rai la preventiva censura di qualunque storia non sia confirme all'ideologia del loro leader, cosi come la sua isterica reazione all'evidenza di come lo stigma sociale abbia effetti devastatnti sulle vite delle sue vittime ha portato i suoi seguaci a scrivere una lunga serie di insulti sulle pagine di Gayburg.
In riferimento ad un vecchio post di Tiziano Ferro, c'è chi scrive: «Accidenti quanto fate schifo! L'italia sta diventando stracolma di finocchioni, guardacaso quando si lavorava in miniera non c'era di sicuro il tempo di andarlo a piglia' in culo. sporcaccioni!»
Sempre in riferimento a Tiziano Ferro, in un altro commento inneggianta a Mario Adinolfi troviamo scritto: «Chi lo piglia in culo fa semplicemente orrore! Saremo anche padroni di non condividere i recchioni oppure no?».
Ed ancora, in riferimento agli effetti mortali dell'odio antigay, pare immancabile l'abitudine a citare il nome di Dio invano così come il loro gran maestro gli ha insegnato a fare: «Una cosa è certa e sicura, Dio non ha creato gli uomini per fare incularella. Dio ci ha creati uomini e donne per procreare!! tutto il resto è depravazione malattia psichiatrica e soprattutto vizio da sporcaccioni». Ed ancora: «Che frocioni merda che siete siete satana lo pigliate in culo e fate schifo. Statevi almeno zitti frocioni».
La memoria di George Michael viene calpestata con il commento: «Che schifo due uomini che se lo sbattono nghulo», così come l'aggressione di Adinolfi alla Bignardi viene accompagnato da chi scrive: «Il problema non sono i piglianculo col loro odioso vizietto, a casa loro se lo infilassero in culo quanto vogliono, il problema è voler far passare il messagggio che sia cosa naturale e giusta».
In difesa di don Gabriele Mangiarotti e del suo sistenere che l'amore dei gay sia «marda», troviamo chi scrive: «Ma brutti sporcaccioni ma vi rendete conto quanto siete rotti in culo?». Ed ancora: «È una brutta malattia psichiatrica, don gabriele ha ragione questi gay sono diventati uno schifo, fanno veramente paura sono assatanati di minchia fresca nelle stazioni fanno orrore». «Se è così amore e non vizio depravato perché se lo sbattono in culo a vicenda?».
Se Adinolfi è fiero di rappresentare questa gente, buon per lui. Può anche vantarsi con le sue figlie di rappresentare l'emblema di tutto quell'odio... ma il diritto alla pari dignità prevista dalla Costituzione è un diritto e non una sua concessione ed è dunque lecito chiedere che la Procura si decida ad interessarsi alla sua gente e dei suoi proclami, anche solo per appurare quali e quanti danni vengano inflitti agli altri dal cieco odio e dal profitto personale.
2 commenti