Il Parlamento europeo chiede leggi contro l'omofobia. Omphalos: «L'Umbria può essere protagonista»


Mentre in Umbria la proposta di legge contro l’omofobia e la transfobia continua a subire un rinvio dietro l’altro per il voto finale a Palazzo Cesaroni, da Strasburgo arriva un’altra ferma condanna ai paesi dell’Unione che ancora non si sono dotati di una legislazione contro la discriminazione delle persone omosessuali e transessuali. Con 456 voti a favore, 138 contrari e 104 astensioni, martedì il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla situazione dei diritti fondamentali nell'Unione europea, nella quale chiede con forza agli Stati membri di colmare le lacune legislative in materia di discriminazione e violenza omofoba.
«Non è la prima volta che l’Europa interviene in materia –commenta Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos– sia il Parlamento europeo che il Consiglio d’Europa si sono già espressi in passato chiedendo agli stati di colmare il vuoto in materia di omofobia e transfobia, ma in Italia nulla si è mosso finora. L’Umbria ha l’occasione di essere protagonista con una legge realmente avanzata e innovativa che però sta subendo ingiusti ritardi nel suo iter di approvazione. Per questo chiediamo ancora una volta a gran voce che il Consiglio regionale si appresti a portare a compimento una legge che è all'attenzione di Palazzo Cesaroni da ben sette anni. Un’assurdità per qualsiasi provvedimento legislativo.»
La legge contro l’omofobia e la transfobia della regione Umbria, che ha completato positivamente l’iter nella terza commissione, è in attesa del voto finale del Consiglio regionale che sarebbe dovuto avvenire già alla ripresa dei lavori a settembre, ma che invece non risulta ancora calendarizzato. Il testo, che rappresenta uno dei più avanzati in Italia in materia di discriminazione e politiche di prevenzione, comprende interventi nei diversi ambiti di competenza regionale, dalla scuola alla sanità, passando dalla formazione e dall'accesso al mondo del lavoro.
«Vorremmo segnalare agli inquilini e le inquiline di Palazzo Cesaroni – aggiunge Lorenzo Ermenegildi, segretario di Omphalos – che la risoluzione del Parlamento Europeo è stata approvata con il voto favorevole dei gruppi S&D, PPE e EFDD, e cioè di tutti i gruppi di riferimento in europa delle principali forze che siedono nel Consiglio regionale umbro, destra e sinistra. Non ci sono ragioni valide per dire di no ad una legge di civiltà e contro le discriminazioni, il cui unico obiettivo è la prevenzione nell'ottica di una regione più giusta e tollerante per tutte e tutti.»
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