L'integralismo cattolico: «Il Miur si occupi dei neon che dell'educazione ce ne occupiamo noi»


Per Costanza Miriano e per il resto della sua cricca integralista, pare che qualunque scusa paia buona per cercare di mettere le loro mani sui figli degli altri in modo da poter dispensare la loro propaganda integralista: In uno dei numerosi attacchi che questa gente sta mettendo in atto ai danni del Ministro Fedeli, la donna scrive:

Ministro, si faccia un giro nelle scuole. Guardi i neon che non vanno e ci aiuti ad aggiustarli. Avrà fatto un’opera immensa. E necessaria. Al resto, stia serena (in senso buono), ci pensiamo noi.

Ovviamente il solo fatto che la Miriano voglia occuparsi dell'educazione dei nostri figli appare come una vera e propria minaccia terroristica, così come appare sempre buffo che attacchi la Fedeli dopo aver ottenuto un posto in Rai attraverso anni di bugie riguardo al sul suo stato civile.
Ma se dinnanzi a chi sostiene che un Ministro non debba avere nulla di più importante di cui occuparsi che di alcuni neon (che peraltro parrebbero più che altri di competenza del Tesoro), a far venire la pelle d'oca sono i commenti di alcuni suoi seguaci.
Se non mancano i soliti sfottò dell'adolfiniano Filippo Fiani, difficile è non osservare come molti amano citare il nome di Dio invano quale legittimazione all'odio contro un ministro che vorrebbe semplicemente cercare di combattere il maschilismo e la violenza di genere. Ad aprire le danze è Angela, che scrive: «Per carità di Dio ministra si renda conto delle sue responsabilità finché e in tempo e lasci questo ministero a persone più responsabili altrimenti per difendere i nostri piccoli ci avrà tutti addosso io per prima». «Lucifero» è il commento di Antonio, a cui ben presto si aggiunge la solita citazione biblica di Francesco, pronto a sostenere che «Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare». Interessante sarebbe capire da dove arrivi la loro certezza nel sostenere che a «scandalizzare» i bambini dovrebbe essere l'amore e la tolleranza e non quell'odio che anima la loro avversione contro il mondo e contro il creato.
Una donna lamenta che: «Ho appena sentito di un progetto contro la violenza di genere nella mia città (110000 €!!!!!!) con laboratori per la scuola dell'infanzia! La Fedeli è già all'opera? Cerco di saperne di più e affilo le armi della resilienza». Bhe, forse la signora pare non aver capito che la necessità di dover contrastare la violenza contro le donne è anche a suo vantaggio e che, nonostante molte delle seguaci della Miriano apprezzino essere sottomesse all'uomo, ciò non significa che quello non è il futuro che tutti i genitori auspicano per le proprie figlie. Ma forse basterebbe osservare come strida il solo sostenere di voler contrastare un contrasto alla violenza, in una doppia negazione che la porta a dichiararsi a favore di quella forma di oppressione.
Qualche azzeccagarbugli prova a sostenere che il Ministro non debba essere ritenuto tale e afferma: «Mi dispiace, siamo già passati alla fase del riconoscimento, allo scrivere alla Fedeli chiamandola Ministro. Non facciamo questo errore fatale, quando una persona non ha nemmeno i requisiti morali per una carica la sua nomina è priva di fondamento quindi nulla».
Ma il vero capolavoro è quello di chi scrive: «Lasciassero l'educazione in mano alle famiglie e alla Chiesa! I danni ci sarebbero, ma almeno noi sapremmo perché». Peccato che anche qui non serva molto per smontare la loro tesi: dati statistici oggettivi dimostrano che i quindicenni delle scuole pubbliche sono migliori di quelli che frequentano le scuole paritarie (in Italia, praticamente sinonimo di scuole cattoliche) al punto che è la Chiesa a far perdere decine di posizioni in classifica ai nostri studenti in confronto alle medie europee.
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