Unioni civili: con la crisi di governo, che fine faranno i decreti attuativi?


Se già abbiamo dovuto penare prima che Angelino Alfano si decidesse a rilasciare il suo decreto ponte sulle unioni civili, l'epopea pare destinata a non concludersi così semplicemente. Il 5 dicembre sono scaduti i termini previsti dalla Legge Cirinnà per l'emanazione dei decreti attuativi definitivi, ossia complessivi di tutti quegli aspetti logistici e tecnici che non erano stati inclusi del decreto ponte.
Alcune settimane fa i primi decreti vennero approvati dalla Commissione Giustizia, ma dato che gli organi avevano a loro disposizione 60 giorni per esprimere un parere, l'emanazione dei decreti definitivi era stata prorogata al 5 marzo. Ma con le dimissioni di Renzi, c'è da domandarsi chi mai si potrà occupare di quei documenti soprattutto nel caso in cui si dovesse decidere di andare alle elezioni anticipate (in tal caso sarà il nuovo governo a doverli emanare, anche se i tempi rischiano di allungarsi notevolmente).
Ma non solo, così come sancito dal parere del Consiglio di Stato, il decreto ponte scadrà perentoriamente il 5 marzo 2017 e se per allora non ci saranno ancora i nuovi decreti, difficile è immaginare quale situazione potrebbe venire a crearsi.
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