Usa, sacerdote cattolico: «Hai partecipato ad un Gay Pride, non puoi cantare al funerale di tua nonna»


Pare proprio che la Chiesa Cattolica non voglia risparmiarsi dall'infliggere violenze gratuite a chiunque non si uniformi alla loro ostentata omofobia, così come nel loro mirino c'è anche chi reputa che tutti gli uomini meritino pari dignità indipendentemente dall'orientamento sessuale. Ed è così che un parrocchiano della chiesa cattolica di Santa Maria dell’Assunzione, a Decatur, si è sentito rifiutare il permesso di poter cantare al funerale di sua nonna dato che a padre Bob J. Lengerich erano giunta voce che anni prima avesse partecipato ad un Gay Pride.
Indignata da quell'atteggiamento, la vittima ha pubblicato su Internet la risposta scritta che gli era stata consegnata dal sacerdote, ricordando come «Le motivazioni del prete erano che partecipando a quell'evento, mi ero opposto alla fondamentale convinzione della Chiesa Cattolica sul matrimonio. Sia mia nonna che mio nonno sarebbero stati disgustati dalla loro parrocchia. La loro compassione ed empatia erano enormi, non importava chi fossi. Hanno guardato oltre l’etnia, la sessualità e la classe sociale. Amavano tutti ed è questo che significa essere cristiani. Questo vuol dire essere cattolici».
Nella lettera che padre Lengerich ha inviato, si legge che «la Chiesa Cattolica sostiene la dignità di coloro che hanno attrazione per persone dello stesso sesso. Allo stesso tempo, non permette relazioni omosessuali o la promozione pubblica di esse perché causa scandalo». Ed ancora: «Ci sono molti modi per chi prova attrazione per persone dello stesso sesso di partecipare con la comunione completa alla Chiesa Cattolica, come la castità, la preghiera e la partecipazione alla santa Messa. A Santa Maria, abbiamo parecchi parrocchiani Lgbt che hanno dichiarato apertamente le loro intenzioni di abbracciare lo stile di vita omosessuale: partecipano alla Mess ogni domenica (alcuni anche durante la settimana) e sono calorosamente accolti nella preghiera con noi».
Oltre alle aberranti parole contenute nella missiva e al solito invito a rifiutare la propria natura e rinnegare la propria al solo fine di compiacere un sacerdote che si dice convinto di valere di più in virtù dei suoi pruriti sessuali, va notate che padre Lengerich ha scoperto che l'uomo aveva partecipato al Pride da una foto pubblicata sui social network e ha ipotizzato che per prendervi parte si debba necessariamente essere gay (cosa che non è certo vera). E questo senza entrare nel merito di come la "soluzione" all'omosessualità suggerita dal sacerdote sia causa di morte, suicidi ed abbandoni.
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