Video di sorveglianza pubblicato su Facebook: insulti omofobi e razzisti verso due minorenni che ballano in una lavanderia


L'ira dell'integralismo cattolico si è scagliato in tutta la sua violenza contro due minorenni, ritenuti "colpevoli" di aver osato ballare in una lavanderia. È questo il quando devastante scenario di un Paese ormai tenuto in scacco dalla ferocia e dalla violenza di un esiguo gruppo di omofobi che si sente legittimato nello strillare il proprio odio grazie al processo di "normalizzazione" dell'intolleranza messo in campo da personaggi come Adinolfi, Brandi o Amato (l'uomo che si definisce «generale dell'esercitato di Dio&raqiuo; incaricato dalla Madonna di sconfiggere la pari dignità).
È così che un filmato di videosorveglianza di una lavanderia in cui si vedono due minorenni che ballano all'interno del locale è stato pubblicato sul gruppo Facebook "Sei di Solesino se...". E dinnanzi a quella diffusione di immagini che violano la privacy dei due ragazzini, non sono mancato i commenti omofobi e razzisti di persone che hanno scritto commenti come come "marocchino bastardo" o "froci".
Matteo Pegoraro, consigliere comunale di Solesino, osserva che si sia dinnanzi ad «una vicenda strumentalizzata oltre misura per inveire contro la comunità marocchina presente da anni in paese. Ciò che nessuno ha il coraggio di dire è che Solesino è un paese razzista e omofobo: solo per il fatto che questi ragazzi esistono si vuole dipingere una realtà del tutto distorta, istigando alla violenza verso il diverso. Non possiamo parlare - come fa qualcuno - di una guerriglia urbana e di un far west che non esistono. Esprimo solidarietà ai due ragazzini, apostrofati come 'froci' durante la riproduzione video, e alle loro famiglie, anche per i commenti carichi di aggressività da parte di alcuni solesinesi, e mi auguro che le autorità locali vorranno attuare tutti i provvedimenti urgenti per porre fine alla diffamazione, alla violazione della privacy e soprattutto all’istigazione alla violenza nei confronti degli stranieri residenti a Solesino. Vorrei ricordare che da diversi anni la comunità marocchina collabora attivamente con il paese, cercando di organizzare occasioni di scambio culturale e di confronto».
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