Con Adinolfi torna Francesca Immacolata Chaouqui, che già pubblica annunci di lavoro illegali


Tutti noi conosciamo Francesca Immacolata Chaouqui come l'inquisita del caso di Vatilikeas, nonché come la donna sotto indagine per presunti ricatti a Silvio Berlusconi. Per Mario Adinolfi, la signora è una sua vecchia collaboratrice e una donna che deve essere lodata per l'impegno nel promuovere l'idea che la transessualità di una persona legittimi il suo licenziamento.
E se la Chaouqui pare non aver perso il suo vizio nel diffondere documenti riservati su Internet (pubblicare senza autorizzazione un curriculum vitae ha tutta l'aria di un reato, ndr), è Mario Adinolfi ad averla chiamata a sé come testimonianza di come una brava cristiana debba rifiutarsi di assumere una persona transessuale. E se il messaggio non fosse abbastanza chiaro, è nel suo articolo che Adinolfi la insulta con il termine di "trans-tata" giusto per sottolineare il disprezzo che lui prova contro un intero gruppo sociale.

Con disumana violenza, l'ultra integralista afferma:

Non si può affidare la crescita di un bambino di pochi mesi a un trans. Dalla email si capisce che la transizione da un sesso all’altro non si è compiuta, l’Inps ha ancora tutti i documenti al maschile, quindi Alessandro è a tutti gli effetti Alessandro anche se “si sente” Alessandra. Siamo davanti dunque ad una persona che non si accetta per come è, che in questo percorso di transizione deve affrontare prove psicologiche e fisiche molto pesanti con l’assunzione continua di farmaci, che dal punto di vista fisico sostiene un iter di trasformazione molto doloroso e che fa tendere all’instabilità emotiva. Un bambino di pochi mesi può essere affidato a chiunque tranne che a persone con queste caratteristiche di instabilità. L’approdo alla diversa sessualità riconosciuta, quello che porterebbe il soggetto in questione ad avere i documenti in regola con il nome Alessandra, passa poi attraverso fasi di demolizione dei genitali maschili e di costruzione di forme genitali all’apparenza femminili che sono mediamente faticosissime da molti punti di vista, sia fisici che psicologici. Il ricorso al consumo di forti quantità di alcool e di droghe per ovviare all’inevitabile disturbo di personalità che accompagna ogni evoluzione dalla disforia di genere accertata all’approdo ad una diversa conformazione dei propri genitali, è comprovato in tutti i testi scientifici, così come la più alta propensione al suicidio dei transessuali rispetto alle altre persone.

Se sinceramente fa ribrezzo il modo con cui Adinolfi ami promuovere l'intolleranza contro interi gruppi sociali in modo da assicurarsi che la discriminazione possa aumentare il numero di quei suicidi che lui usa per creare nuova morte, altri aspetti della vicenza richiedono attenzione.
A creare indignazione è anche l'annuncio che la signora Francesca Immacolata Chaouqui ha pubblicato su Facebook per cercare una tata eterosessuale per sua figlia (esatto, quella stessa figlia che cercò di usare durante il suo processo in Vaticano come scusa per chiedere rinvii per motivi di salute). La donna scrive:

Continua la selezione. Intanto grazie a tutte coloro che si sono candidate rami. Facebook. Aggiungo alle prossime che faranno il colloquio che prima di iniziare la prova é obbligatorio sottoporsi al test HIV ed Epatite B e C. La prova inizierà solo quando il test avrà confermato la negati. degli esami richiesti. Le spese per il test sono a carico nostro. Astenersi. non disposti. Grazie!!

Ebbene, l'articolo 5 della legge 135/90, art. 6 (Divieti per i datori di lavoro) stabilisce che: «È vietato ai datori di lavoro, pubblici e privati, lo svolgimento di indagini volte ad accertare nei dipendenti o in persone prese in considerazione per l'instaurazione di un rapporto di lavoro l'esistenza di uno stato di sieropositività».
Quindi non solo la promozione alla discriminazione incentivata da Adinofli ha tutta l'aria di essere illegale, ma anche le richieste avanzate dalla "papessa" risultano vietate dalle leggi italiane.
1 commento