È promuovendo la paura e l'ignoranza che i cattotalebani pretendono l'oscurantismo a danno dei propri figli


In uno dei soliti proclami di incistamento all'odio e di promozione dell'isteria, è l'associazione Provita Onlus a scagliarsi con disumana violenza contro un progetto educativo sulle diversità sessuali. Riproponendosi come prova delle loro teorie (in quella loro ridicola abitudine a citare le proprie tesi come "prova" delle loro tesi successive), asseriscono:

Continuano a ripetere che il gender non esiste, ma intanto lo insegnano con sempre maggiore insistenza ai nostri figli durante l’orario scolastico.
Albi illustrati, problemi di matematica, regole di grammatica, spettacoli teatrali, mostre… tutti diventa un campo utile per trasmettere subdolamente questa perversa ideologia. Come adulti, come educatori, come genitori, ma anche semplicemente come cittadini comuni ancora dotati di buon senso non possiamo che opporci al dilagare di questo sovvertimento antropologico: perché questo è quello che vorrebbe fare l’ideologia gender.
Nello specifico, in questi primi mesi del 2017 pare che la scelta delle lobby Lgbt e affini sia quella di utilizzare a proprio vantaggio il canale del teatro, portando in scena a livello nazionale lo spettacolo “Fa’ afafine”. Spettacolo che instilla nei bambini l’idea che esista un “terzo sesso” (?!?) e che si possa decidere se essere maschio o femmina, a seconda dell’umore del giorno.

E se la banalizzazione del temi e la falsificazione dell tesi paiono la chiave di volta di una propaganda che cerca in tutti i modi di creare paura nei genitori al fine di creare odio contro quei gruppi sociali che da anni risultano vittima di una costante persecuzione perpetrata dall'associazione integralista, si arriva a proporre le richieste i Gandolfini come un atto dovuto verso chiunque voglia insegnare l'omofobia e il disprezzo ai propri figli. Dicono:

ProVita Onlus ha firmato il Comunicato Stampa redatto dal Comitato Difendiamo i Nostri Figli con Comitato Articolo 26, Generazione Famiglia e Non Si Tocca La Famiglia. Un testo da leggere e diffondere.
Il Comitato Difendiamo i Nostri Figli – Commissione Scuola – comunica di aver inoltrato nuovamente al MIUR la richiesta di attenta valutazione della proposta teatrale dello spettacolo “Fa’ afafine”, prevista sul territorio nazionale nei prossimi mesi. La richiesta è accompagnata da qualificata valutazione pedagogica (qui è possibile leggere il testo integrale del Prof. Pesci) nella quale si evidenzia come la tematica del gender fluid trattata, risulti inconciliabile con la pluralità degli orientamenti educativi delle famiglie e sia ritenuta dallo stesso Ministero incongruente con la funzione pubblica della scuola nella quale «non rientrano in nessun modo né “ideologie gender” né l’insegnamento di pratiche estranee al mondo educativo».
Segnaliamo che la collocazione della rappresentazione teatrale al mattino e la proposta indiscriminata alle scuole, rendono necessario il consenso consapevole delle famiglie e la previa e adeguata informazione su ogni dettaglio relativo ai contenuti, alle modalità di attuazione e ai possibili percorsi educativi ad essa connessi.
La partecipazione a iniziative didattiche legate a temi sensibili e legati alle scelte educative e culturali delle famiglie è facoltativa, anche se proposta in orario scolastico, e i genitori possono aderirvi o meno esercitando il “diritto di educare e istruire i propri figli”. È nel loro diritto chiedere che i propri figli vengano esonerati e dispongano in alternativa di altre attività scolastiche, a tutela del diritto allo studio. Chiediamo ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e ai rappresentanti dei genitori di assicurare una puntuale raccolta di esplicite adesioni, prima che la propria scuola decida di proporre agli allievi la rappresentazione e ribadiamo la necessità di coinvolgere le associazioni dei genitori anche nella progettazione di percorsi didattici contro le discriminazioni. Solo in questo modo sarà garantito il pluralismo culturale della scuola e la libertà di educazione di tutti.

Sarebbe come sostenere che se un genitore pretendesse di dire ai suoi figli che la terra è piatta, allora dovrebbe poter esonerarlo da qualunque lezione possa sostenere la realtà dei fatti mentre il Miur dovrebbe garantirgli attività alternative pur di tenerlo nell'oscurantismo il minore. E se questi gruppi omofobi continuano a sostenere che i genitori abbiano il "diritto" di poter indottrinare a proprio piacimento i loro figli, difficile è comprendere perché non parlino mai del diritto del bambino a poter conoscere anche opinioni, tesi e verità diversa da quelle che i genitori vorrebbero inculcare loro.
La libertà si ottiene solo con la conoscenza e non è certo la censura e l'indottrinamento che potranno renderli cloni della loro ideologia e del loro disprezzo verso il prossimo.
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