L’arcivescovo Héctor Aguer: «Non ordino sacerdote chi non mi dice che gli piacciono le donne»


L'omofobia della Chiesa sta raggiungendo livelli al limite del tragicomico. È nel corso del programma televisivo "No se puede viver sin amor" che l'arcivescovo argentino Héctor Aguer ha voluto spiegare la sua personale politica per la selezione dei sacerdoti: «Ai ragazzi che vogliono entrare in seminario gli domando sempre se le piacciono le ragazze. Se mi rispondono di sì, gli dico "Ah, bene. Grazie a Dio". Non ordino chi mi dice che non gli piacciono le ragazze».
Spiegato che per servire Dio non serve la fede ma solo smisurata passione per i film di Giovannona Coscialunga, il prelato ha dichiarato che «nessuno nella chiesa è amico o nemico dei gay» prima di lanciarsi nel sostenere che l'omosessualità debba essere vista come il più grave dei peccati se non una vera e propria malattia.
Immancabile è stato il suo ringraziamento a quella Congregazione per il Clero che ha invitato i seminari a respingere la vocazione dei gay, così come grave appare il suo sostenere che i gay possono essere accettati solo se si pentono di esistere. «Se il penitente confessa la sua omosessualità, crede che sia un peccato e si pente, è assolto; ma se non si redime, non può ricevere l’assoluzione», ha dichiarato.
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