Lo psicologo ultra-cattolico Raffaele Cavaliere: «Ai giovani bisogna dire che i gay non sono normali perché non sono la maggioranza»


Se alcune posizioni discriminatorie appaiono di per sé intollerabili, lo sono ancora di più se a ostentarle è un uomo che sarebbe tenuto a mantenere un'etica professionale di un certo tipo. Ad esempio lo psicologo Raffaele Cavaliere, iscritto all'Albo degli Psicologi del Lazio ed esercitante a Ladispoli, pare provare un odio viscerale per chiunque non sia un uomo, bianco e rigorosamente eterosessuale. Sul suo profilo Facebook si alternano inviti a congressi clericali anti-gay (di cui lui è stato alle volte relatore), notizie bufala che plaudono a chi tratta gli immigrati come pacchi sgraditi da rispedire al mittente, false notizie volte a sostenere che tutti i nigeriani siano dei delinquenti o plausi alla proposta leghista di usare la violenza contro gli stranieri.
Ma ad aver richiamato l'attenzione di una pagina Facebook che si occupa di contrastare chiunque promuova torture psicologiche sugli adolescenti gay è un messaggio che l'uomo ha scritto il 25 agosto scorso contro il contrasto al bullismo omofobico nelle scuole. Con la tipica ferocia che contraddistingue l'integralismo cattolico, l'uomo attacca:

Cara Emilia, se non ho capito male tu realizzerai un progetto nelle scuole? Mi puoi dare la percentuale di omosessuali in quella scuola? Mi puoi citare gli atti omofobi avvenuti in quella scuola? la percentuale degli atti di bullissimo / violenza contro gli omosessuali di quella scuola? Mi dai la proporzione tra atti di bullismo /violenza omofoba e atti di bullismo / violenza contro gli etero sessuali? Se non hai dati che giustificano il vs corso allora è solo indottrinamento! Fare il lavaggio di cervello ai giovani per abituarli all'omossessualità per farla passare come una cosa "normale". Una minoranza non può essere normale, perché non è la maggioranza. il rispetto per le minoranze non significa negare la realtà della maggioranza e fare violenza a ciò che è ritenuto normale. Ora la presunta lotta all'omofobia sta diventando discriminazione nei confronti degli eterosessuali. Tutto deve essere nella "norma" = normale, ciò che è anomalo per una semplice questione di statistica resta "anomalo". La NORMA è ben definita e chi conosce la "Curva di Gaus" sa bene come sono le distribuzioni sotto di essa... L'indottrinamento è una violenza!

Pare curioso il voler sostenere che le minoranze non siano normali, dato che di minoranze ce ne sono tante. Sarebbe come sostenere che chi è mancino o chi ha i capelli rossi non è normale perché in minoranza. E pure gli psicologi non sono una maggioranza dei cittadini, quindi dovrebbe poterne dedurre che lui stesso si reputi una anormale che deve essere additato come tale.
Pare vergognoso anche il voler sostenere che sia una forma di "indottrinamento" il semplice chiedere rispetto per gli altri, così come c'è da domandarsi quale rischi possa correre un eventuale paziente gay che si dovesse rivolgere a lui: gli direbbe che è "anormale" perché minoranza? E se il paziente fosse di colore, gli direbbe che lui è favorevole alla cancellazione dei suoi diritti umani perché teme possa rappresentare una minaccia al suo orticello?
Ovviamente un simile disprezzo pare riconducibile sempre alle solite realtà integraliste, osservando come i convegni in cui l'uomo è stato relatore risultino essere stati sponsorizzati da Mario Adinolfi con la partecipazione del ciellino Padre Carbone (noto per il suo sostenere che i gay debbano essere visti come dei malati mentali).
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