Ordine Futuro invita a picchiare con un manganello gli iscritti al Circolo Mario Mieli


Giuseppe Provenzale, vicesegretario nazionale Forza Nuova, esprime la sua piena e totale vicinanza alle teorie omofobe della signora Silvana de Mari, definendola una «guerriera coraggiosa all'assalto della mafia gay». I suoi seguaci, rilanciando quel messaggio e inneggiando alle affermazioni di cui la signora dovrà rispondere in tribunale, paiono divertirsi un mondo nello scrivere che Mario Mieli sia «una merda umana» o che gli iscritti al mario Mieli di Roma siano da ritenersi come dei «circoli in onore di pedofili giudei che organizzano carnevalate per deviati».
Ed è sempre citando la signora De Mari, il fronte dell'integralismo legato ad Adinolfi e alla Manif pout tous pubblicano messaggi in cui si sostiene che «noi diamo i soldi a gente che ha fatto sua l'ideologia pedofila di Mario Mieli. Una follia contro la quale vale la pena di battersi». Tutto questo accade perché perché la signora pare non aver capito di che cosa Mieli dicesse e, per convenienza personale, si è divertita a diffamarlo a mezzo stampa sostenendo che fosse un pedofilo o che i membri del circolo a lui intitolato siano anch'essi pedofili.

Ma la violenza creata dalla ex redattrice di Adinolfi (e strenuamente difesa da tutto l'integralismo cattolico) pare aver raggiunto un livello intollerabile dinnanzi a gruppi di estrema destra che invitano i propri iscritti a picchiare a sangue i gay.
La violenza fisica è la via indicata in un articolo di Irma Trombetta Marzuoli (già autrice per Riscossa Cristiana) pubblicato sulle pagine dell'associazione di estrema destra Ordine Futuro. Presentando come verità rivelate le discutibili affermazioni della signora De Mari, scrive:

Il circolo Mario Mieli vuole diventare ente di formazione. Mario Mieli è il teorizzatore italiano della pedofilia, un coprofago morto suicida che non dimenticava di incoraggiare l’incesto, possibilmente omosessuale.
I gay italiani, senza batter ciglio, con l’arroganza degli intoccabili, gli dedicano i loro circoli. Io ritengo che sempre, se non altro perché siamo i figli di Roma e di Atene, si debba far posto, in primis, al pensiero. E’ dal pensiero che nascono le argomentazioni. Con le giuste argomentazioni, si può e si deve parlare con tutti. Anche con i circoli Mario Mieli è necessario discutere. Anche a loro è giusto indicare la via che hanno perso.
Se non lo facessimo, mancheremmo gravemente come cristiani, come uomini di Tradizione, come alfieri di un’idea imperitura.
Capita però che, malgrado ogni sforzo, non si riesca ad esser convincenti, ed allora credo, ma è un’idea tutta personale, che anche un manganello possa indicare la strada!

Se pare intollerabile che un sito possa invitare a usare «un manganello» per imporre la propria ideologia, tale violenza è ancor più grave in virtù di come si stia facendo ricorso alla falsificazione e alla strumentalizzazione delle parole e dei fatti per cercare di screditare chiunque abbia un'idea diversa dalla propria. Il tutto in un sostante clima di promozione dell'odio contro un intero gruppo sociale.
In meno di un'ora l'invito la minaccia è già stata rilanciata sulle pagine delle sezioni di Forza Nuova di Valle Sabato Calore e di Morbegno.
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