Silvana De Mari ad Adinolfi: «L’omosessualità non esiste. Esiste un odio delle lobby lgbt contro chi sostiene la verità»


È attraverso un'intervista rilasciata al giornale omofobo di Mario Adinolfi (di cui sino a non troppo tempo fa era una redattrice), che Silvana de Mari è tornata a vomitare tutto il suo odio contro i gay, sostenendo che lei voglia «dimostrando scientificamente» la loro presunta inferiorità.
E se tutti noi sappiamo benissimo che l'omosessualità è una normale variante dell'orientamento sessuale, lei spergiura su Dio che la do debba ritenere una patologia gravissima. Dinnanzi ad platea dei lettori assetati di omofobia, la donna afferma:

Non esiste alcun studio scientifico serio che dimostri che in natura si nasca uomo, donna e qualcos’altro. Queste sono le barzellette che ci vogliono propinare, ma non hanno alcun fondamento. La sessualità è un modo studiato dalla biologia per creare la generazione successiva con l’incontro di maschile e femminile. Dove non c’è incontro, non c’è sessualità. L’omosessualità non esiste. Esiste invece un odio da parte delle lobby lgt nei confronti di chi sostiene la verità. Le loro cosiddette fondamenta scientifiche si basano sulla psichiatria. La psichiatria non si sa bene che cosa sia, forse a malapena può conoscere la psiche. Ma si basa su affermazioni non verificabili sul piano scientifico. Pretende di stabilire cosa è normale e cosa non lo sia in base a congetture.

Una volta sostenuto che non esiste la psicologia e neppure l'omosessualità (ma solo la sua presunta "verità" quale unico dato che deve essere ritenuto oggettico), aggiunge:

Con questo non sto dicendo che non esistano psichiatri intelligenti e capaci di fare il loro mestiere. Dico un’altra cosa: è dagli anni ’70 che assistiamo a livello globale ad un potere assoluto della psichiatria. Potere che non si basa su alcun fondamento, se non su convenzioni che rispondono ad altre logiche: la distruzione di tutto ciò che ha a che fare con l’umano. L’APA, l’Associazione Psichiatri Americani, regna sul mondo mediante un manuale diagnostico statistico senza il quale non è possibile fare una diagnosi ufficiale o una perizia. Il DSM (Diagnostic Statistico Manuale) costa una valangata di soldi ed ha lo stesso valore etico e scientifico che avevano i vari manifesti sulla razza.

Ed è dunque sostenendo che sia sbagliato stabilire procedure a garanzia dei pazienti dato che lei vorrebbe poter fare ciò che vuole sulla pelle altrui, prosegue:

No, è la verità. Ci pensi un attimo. Che cosa puoi dire di reale sulla natura dell’umano se non hai mai fatto una rettoscopia? Voglio dire che il pensiero unico di una minoranza di persone ci ha messo in testa che tutto è lecito e tutto si può fare se uno lo desidera. Questo può avere un significato sul piano delle convinzioni personali, ma è tutto tranne che fondato sulla evidenza della natura. Vogliamo parlare delle malattie infettive? Lo ha scritto anche ‘Repubblica’ qualche giorno fa: ‘Aids, allarme Oms: malattia dilaga tra omosessuali, serve prevenzione’. Le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità consigliano agli omosessuali di sesso maschile di prendere farmaci antiretrovirali in via preventiva. Tra gli uomini gay il rischio di contagio è 19 volte più alto rispetto al resto della popolazione. Nel mondo 35,3 milioni di sieropositivi. E tutto questo vi sembra naturale? A me no. Per nulla.

Vien da sé che il prendere dei dati per cercare di attribuire le malattie sessualmente trasmissibili a specifici orientamenti sessuali paia l'ennesima forzatura di una persona che sembra arrampicarsi sugli specchi pur di difendere il suo odio. E la malafede è ancor più grave se si omette di osservare come il sesso promiscuo fra io gay fosse presente soprattutto negli anni passati quando si era costretti nascondersi per difendersi dall'omofobia di personaggi violenti come lei: usare i danni creati dalla persecuzione come motivazione per legittimare quella medesima persecuzione non è sicuramente accettabile.
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