Silvana De mari al patito di Adinolfi: «Che gli omosessuali non siano normali è il segreto di Pulcinella, lo sapevamo già»


Silvana de Mari nasce come ideologa di Magdi Cristiano Allam (più volte condannato per incitamento all'odio) e come redattrice di Mario Adinolfi. Ultimamente viene sfruttata dal partito omofobo come un moderno Heider che pare incaricata di dimostrare "scientificamente" che i gay sono esseri inferiori immeritevoli di diritti civili e di qualunque riconoscimento giuridico. Il tutto attraverso un processo che ricorda quello usato da Adolf Hitler (peraltro attraverso affermazioni basate su assunti falsi che ricordano i Protocolli dei Savi di Sion).
In quell'abuso del sentimento religioso che è parte fondante del partito di Mario Adinolfi e Gianfranco Amato, è la loro candidata torinese Angela Ciconte a condurre una diretta Facebook dal titolo "Il tempo della regina della pace" che, guardacaso, dedicherà le prossime puntate ad una strenua proprio promozione delle teorie antiscientifiche della "dottoressa" in una chiave di promozione della violenza contro gay e contro gli islamici.
Così come impongono le regole della propaganda ideologica, il partito di Adinolfi si è premurato di parlare dei gay solo in termini di «lobby» e spergiura che la signora De Mari sia «una donna di intelligenza eccezionale». Il tutto, ovviamente, non senza sostenere che sia stato Dio a volere che la signora De Mari incontrasse gli sfegatati di Adinolfi, anche se il buonsenso ci lascerebbe creder che sia stata parte più attiva il suo calcolo e il suo desiderio di profitto.
Da quelle premesse partono 50 minuti di noiosissimi slogan tratti dalla stampa integralista, con la De Mari che spergiura che i transessuali siano dei malati paragonabili a persone che vogliono volontariamente farsi amputare un arto, così come spergiura che migliaia di persone le scrivano per chiederle di andare avanti nella sua promozione dell'intolleranza. Si fosse messa lì a leggere gli articoli di Provita o de La Nuova Bussola Quotidiana, probabilmente non avrebbe pronunciata una sola parola diversa quasi come se sapesse di far parte di quelle lobby che devono ripetere ossessivamente le stesse parole per sperare che qualcuno ci creda davvero.
Naturalmente il vittimismo della signora De Mari l'ha porta anche a dichiarare che «ho il diritto che mi è stato dato da Dio di dire che la mia disapprovazione per quello che fanno è assoluta». Il tutto nonostante gli epiteti e i violenti insulti che ha riservato a chi disapprova la sua propaganda paiono dimostrarci che non sia convinta che il medesimo diritto debba valere anche per gli altri: pare proprio che lei esiga di poter denigrare gli altri ma non tolleri che la si possa contestare.

A suscitare risate compiaciute della conduttrice sono le affermazioni con sui la signora ha asserito: «Andate su tutti i siti gay c'è sempre: "Mi raccomando fare il test per l'hiv". Ma guarda... ma allora vi cuccate l'Aids. No è uno stereotipo. Fanbagno lo stereotipo! Vallo a raccontare a tua sorella minore che lei forse ti crede». E se non è chiaro perché mai l'esponente del partito di Adinolfi trovi divertente andare in giro a dire che i gay sarebbero sieropositivi, machiavellico è il ragionamento di una donna che si lancia nel sostenere che la prevenzione sarebbe sinonimo di malattie (quasi come se l'ignorare il tema salvaguardasse quegli etero a cui non tocca certo sorte diversa se scelgono di non proteggersi).
Ma non solo. Il fatto che alcuni siti lgbt offrano supporto psicologico a chi ha difficoltà ad accettarsi o chi subisce violenze da parte della famiglia viene da lei interpretata come la "prova" del fatto che i gay sarebbero psicopatici. Il tutto. ovviamente, argomentando la sua "teoria" sul nulla attraverso paragoni assurdi: «I siti dedicati a chi ha gli occhi azzurri non offrono psicologo e test per l'hiv», dice. Peccato che non si abbia notizia di persone perseguitate perché con gli occhi azzurri mentre lei è la prova di come si possa essere insultati e denigrati sulla base del proprio orientamento sessuale.

E se lo star dietro a tutte quelle farneticazioni non ha alcun senso, da segnalare è come al minuto 33:13 e al minuto 34:02 la donna afferma e riaffermi: «che gli omosessuali non siano normali è il segreto di Pulcinella, lo sapevamo già».
Non solo, presumibilmente in difesa del gruppo di adolescenti armato di mazze e cacciaviti che ha minacciato il presidente di Arcigay Napoli per il solo fatto che esistesse, la donna lamenta: «Chiedo scusa, ma qualcuno ha una qualche idea di che cosa sta succedendo? La radio mi è stata bloccata per un minuto e mezzo sul fatto che un gruppo di ragazzotti ha insultato una persona dell'Arcigay. Questa è una notizia da radio? La gaytudine è la nuova razza ariana? Ma perché, a nessuno è mai successo di essere insultato?». Inutile osservare che non si tratta di essere insultati, si tratta del dover vivere nella paura di poter essere aggrediti o picchiati per il solo fatto di esistere.
Immancabile è poi l'abuso della credenza religiosa. Ignorando volutamente i passaggi del Vangelo in cui Gesù invita a non giudicare e a preoccuparsi della trave che è nel proprio occhi, la fondamentalista dichiara: «L'omosessualità è un problema e nel momento in le persone vivono un determinato problema in un certo modo lo peggiorano. Piantiamola di sprofondare nella misericordia, il nostro compito è essere il sale della terra. E noi siamo l'imitazione di qualcun che a un certo putto ha rovesciato i tavoli e ha preso la gente a scuciate. Quindi il mio promo dovere è dire che stai sbagliando».

E dinnanzi a questo 50 minuti di mera propaganda e di pur odio, è tra i commenti troviamo anche quello di un Adinolfi che plaude a quell'istigazione all'odio scrivendo: «Brava! Brava!».

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