Silvana De Mari: «L'omofobia è un diritto umano»


Prosegue senza sosta la violenta campagna con cui Silvana De Mari sta cercando di abusare dei suoi titoli accademici per promuovere l'omofofobia e la violenza contro interi gruppi sociali. Vicina da tempo ad alcuni nomi noti dell'omofobia organizzata, recentemente ha nominato il super-integralista Gianfranco Amato quale suo avvocato per difendere la sua presunta «dignità». Nel frattempo, dalla sua pagaino Facebook continua a vomitare odio e disprezzo senza sosta.

In un post intitolato "Sifilide e omosessualità", l'integralista parte con il sostenere che:

Le numerose recenti epidemie di sifilide primo-secondaria registrate specialmente nell'Europa occidentale vedono come principali fattori di rischio: l'omosessualità (45-90%) - l'essere occidentali - il sesso anale non protetto - il ruolo del sesso orale (unico fattore di rischio nel 50-60% dei casi ). Questi dati sono confermati da alcune casistiche europee. [...] Le linee guida del CDC di Atlanta 2006 mostrano come gli uomini omosessuali siano una popolazione ad alto rischio per l'infezione da HIV in quanto più propensi a comportamenti sessuali non sicuri. Negli ultimi 10 anni si è registrato un continuo aumento di sifilide e uretriti in questa popolazione. Consigliamo quindi di eseguire sierologia HIV, lue, clamidia ogni 3-6 mesi e di promuovere l'uso del profilattico.

E se pare evidente il controsenso del suo consiglio sull'uso del profilattico a fronte della sua azione volta a chiedere che si impedisca di poter fare educazione sessuale nelle scuole, il fine strumentale di quei dati emerge chiaramente non appena afferma:

In attesa che gli autori delle ricerche riportate vengano denunciati per omofobia ed espulsi dall'ordine dei medici, prendiamo atto che la pericolosità medica del comportamento omoerotico maschile è grave ora, figuriamoci cosa era in epoca preantibiotica e pre preservativo.

Notato come lei parli di "omoerotismo" perché si rifiuta di accettare l'esistenza dell'omosessualità, c'è un evidente controsenso nel'accostare quella che definisce come una nuova epidemia ad illazioni su un passato che evidentemente non ha portato all'estinzione dell'umanità. E pare scorretto anche il suo tentativo di spacciare per "scienza" discorsi vaghi basati sul nulla, dato che un medico non può basarsi sui "forse" e sui "ma" e pare strano che lei non lo sappia. Così come andrebbe ricordato che nessuno ha problemi dinnanzi a ricerche serie che cercano di studiare alcuni fenomeni (anche se citare dati di un decennio fa è un po' azzardato) ma il problema è chi prende quei dati per decontestualizzarli e servirsene per motivi propagandistici lontani dalla realtà. Perché quei dati sono stati collezionati per parlarne con persone che avessero le competenza di capire che non è l'orientamento sessuale il problema chiave, non certo per darli in pasto a gente che crede persino a fantomatiche "ideologie gender" pur di sentirsi legittimati nel loro odio.

Ma è a quel punto che la signora De Mari si lancia nell'affermare:

E quindi? e quindi l'omofobia è un diritto umano. Oggi, epoca in cui disponiamo di antibiotici, e antivirali e preservativi l'omosessualità maschile è epidemiologicamente devastante. Immaginate che cosa era la sifilide prima degli antibiotici? Lo sapete? E la gonorrea? E le epatiti? Esistevano e uccidevano anche prima che le si nominasse, poi herpes, clamidia, eccetera. Quindi la cosiddetta omosessualità i (in realtà asessualità omoerotica, la sessualità è solo tra maschile e femminile) creava orrore ed era rigidamente condannata. Da notare che manca la condanna per il lesbismo, molto meno dannoso, che rientra in un generico non commettere atti impuri, (e che in effetti non causa un aumento di morbilità, nè ha fatto danni epidemiologici, per cui non ne parlo mai, perché dovrei?) ma non viene condannato specificatamente. L' erotismo anale ( il sesso anale non esiste, l'ano non fa parte dell'apparato riproduttivo) è condannato con uguale veemenza sia quando condotto su un uomo che su una donna, ovviamente. Il punto fondamentale è un altro. Il cervello normale istintivamente rifugge il dolore e il pericolo.

Ed ancora:

Molte persone provano ripugnanza all'idea di un pene che entra in un ano sfondando le fibre dello sfintere interno (sempre) e causando lacerazioni, sia pure piccolissime alle mucose. Quindi molte persone sono omofobe. L'omofobia deve far parte del normale diritto al pensiero libero Deve far parte del normale diritto di parola. Abbiamo il diritto di essere omofobi nelle nostre affermazioni scientifiche, nelle nostre Chiese, leggendo i passi di San Paolo e della Bibbia e la condanna di Cristo della sodomia, abbiamo il diritto di continuare a leggere Dante, abbiamo il diritto di dirlo. Perché altrimenti con la scusa dell'omofobia, stanno distruggendo la libertà di parola, e la libertà di parola è un diritto inalienabile per cui si combatte e si muore. Il diritto alla libertà religiosa è un diritto inalienabile per cui si combatte e si muore. Supponiamo che l'omofobia sia sbagliata? La libertà di parola riguarda anche le idee sbagliate. Chiunque persegua l'omofobia sta perseguitando la libertà di pensiero, cioè è l'agente di un pensiero totalitario, e sta combattendo una repulsione naturale che preserva una popolazione da comportamenti epidemiologicamente pericolosi.

A dirlo è quella stessa donna che attraverso Gianfranco Amato vuole denunciare chi l'ha segnalata all'ordine dei medici, lamentando come loro non abbia scelto parole abbastanza gentili nei suoi confronti. Chissà, forse crede di avere diritti maggiori a quelli degli altri...

Si passa poi allo spergiuro nell'affermare:

Tra gli Amish e tra gli ebrei askenaziti Haredim, l'omosessualità non c'è, tutti si sposano, magari qualcuno sarà meno felice di altri, ma così è, e i loro tassi di malattie sessualmente trasmissibili sono zero. Indovinate! Senza preservativi. Quindi omofobi, alziamoci in piedi a facciamo sentire le nostre voci.

Il fatto che l'omosessualità non esista appare sconfessato dai dati pubblicati da siti come Porn Hub, i quali evidenziano come in quella comunità l'accesso a materiale pornografico gay sia maggiore rispetto al resto del Paese. Quello che esiste è la paura e il negare la propria esistenza perché il totalitarismo impedisce di poter essere diversi da come altri sostengono Dio voglia, esattamente con la medesima violenza che la signora De Mari usa per attaccare un intero gruppo sociale.

E dinnanzi ad una donna che sta sventolando da giorni il racconto di come venga lubrificata la sua vagina e di quanto si senta serena nel farsi penetrare, afferma:

Quello che le persone fanno dalla cintura in giù deve fare parte del loro privato. Molte persone omoerotiche vogliono solo vivere in pace, e hanno il diritto di farlo, esattamente come io ho il diritto di dire che se trasformano il loro amore in una amicizia virile sarà molto più salubre. Il movimento lgbt mi nega questo diritto. Il movimento lgbt, non eletto da nessuno, che non rappresenta nessuno salvo sè stesso, finanziato con il denaro pubblico in una nazione dove un artificiere deve cercarsi da solo il denaro per la protesi, sta osando mettere in discussione la libertà di parola. Non lo permettiamo. Ho l'onore di appartenere a una famiglia che ha combattuto per l'Italia e contro il Fascismo. Ho lo stesso cognome di Barbara De Mari, mia antenata, che in Corsica nell'XI secolo combatteva i saraceni con l'ascia, quindi ho un'abitudine familiare al coraggio. Nei miei libri insegno il coraggio. Ho il dovere per ognuno dei ragazzi che hanno letto i miei libri , di combattere per la loro libertà di parola, per la loro libertà di pensiero, per la loro libertà religiosa.

Ricordiamo a chiunque si sia sentito offeso da simili parole che eventuali violazioni del codice deontologico possono essere segnalate da qualunque cittadini presso il comitato di riferimento, nel caso specifico si può inviare una mail alla Segreteria Amministrativa dell'Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Provincia di Torino.

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