I video propagandistici del partito di Adinolfi: «Il cervello normale delle persone normali prova ripugnanza dinnanzi ai gay»


Nei video di propaganda omofoba diffusi dal partito di Mario Adinolfi, l'ultra integralista Silvana de Mari viene presentata ai proseliti come una verità rivelata in grado di spacciare per "scienza" il più becero pregiudizio. Dopo esserci occupati delle curiose teorie "etniche" proposte nella prima parte, passiamo ad occuparci di come la signora inviti a rivendicare odio verso un intero gruppo sociale. Afferma:

Io sono omofoba. Omofobia vuol dire che uno prova ripugnanza dinnanzi determinate pratiche. Chi picchia un omofilo non vuol dire omofobo, vuol dire criminale. Se io picchio qualcuno -che questo sia omofilo, normale, ebreo, islamico, curdo- è la stessa cosa.

Al di là dell'ideologia, l'affermazione non e di per sé vera dato che per la legge italiana non si tratta della stessa cosa. Un ebreo o un islamico sarebbero coperti dalla aggravanti previste dalla legge Reale-Mancino, ossia quella norma che punisce chi rischia di essere vittima di aggressioni non per ciò che fa ma solo per il semplice fatto di esistere. E lo stesso vale per i gay: l'omofobia è quella pratica che porta alcune persone a odiarne altre per la loro natura e non per le loro azioni, esponendole al rischio di aggressioni anche da parte di perfetti sconosciuti. Il solo fatto di esistere o di camminare per strada espone alcune persone a maggiori rischio rispetto ad altre e questo non è certo la tessa cosa. E il fatto lo spiega lei stessa quando dice di provare «ripugnanza» per persone che neppure conosce.

Tralasciando il piacere ostentato dalla signora nel definire "normali" gli eterosessuali al solo fine di sottintendere che gli omosessuali non lo sarebbero, si passa alla sua triste e penosa abitudine di ricorrere ai peggiori trucchetti della più immorale propaganda con il suo tentativo di creare immagini visive che possano suscitare un senso di disgusto nell'interlocutore. Afferma:

Il fatto di picchiare una persona omofila e una persona non omofila è la stessa cosa. Perché dev'esserci questa difesa a spada tratta? Perché la maggioranza delle persone ha un cervello normale e il cervello normale delle persone normali prova ripugnanza dinnanzi all'idea di un pene che entra nella cavità anale di un altro uomo ed esce sporco di escrementi.

Poi, tornando a insultare gli iscritti del Mario Mieli di Roma, la signora aggiunge:

Perché parliamo di escrementi? Perché uno degli enti morali è il mario Mieli. Ma se dovete fare un circolo lgbt, non potete intitolarlo ad Oscar Wide o a Turing? Dovete intitolarlo a Mario Mieli? Bene, lo avete intitolato a Mario Mieli? Allora io ho il dovere di ritenere che anche voi siate ammiratori delle pratiche che lui propagandava. È un mio dovere.
Se andate a vedere così ha scritto Mario Mieli, parla del potere purificante della pedofilia, necrofilia e coprofagia. Cioé, Mario Mieli faceva spettacoli teatrali dove mangiava gli escrementi suoi e del suo cane. Crudi e sconditi. Questi qui del Mario Mieli mi han fatto sapere che hanno contattato i loro avvocati perché io ho danneggiato la loro onorabilità, quindi questi sono riusciti a trovare degli avvocati talmente bravi da riuscire a proteggere l'onorabilità di persone che inneggiano ad un tizio che a sua volta inneggia alla coprofagia. E dove li han trovati degli avvocati così bravi? Questi devono essere dei principi del foro.

In realtà la signora ha definito tutti gli iscritti di «simpatizzanti della pedofila» e per difendersi da simili accuse forse basterebbe anche Topo Gigio come avvocato. Ma si sa che la denigrazione e l'offesa paiono le uniche risorse di una poveretta divorata dall'odio. Un odio che ben esprime nel suo spergiurare che Mieli fosse pedofilo nonostante lui non abbia mai sostenuto che un adulto dovesse poter abusare di un minore ma si limitasse a sostenere che l'adulto dovesse riconoscere il diritto alla sessualità anche ai minori (ai tempi ritenuti praticamente degli asessuati). E di certo le due cose non sono equivalenti.

E dopo le solite immagini volte a creare disgusto verso i gay, si passa a sostenere che i gay debbano essere visti come delle persone affette da malattie terribili. Dice la signora:

L'omosessualità maschile aumenta l'Aids, l'epatite B, la clamidia, il papilloma virus, l'herpes, i conditomi, la sifilide, la gonorrea e anche l'epatite A. Se andate sui siti, tra i soggetti a rischio ci sono gli omosessuali maschi perché ha una propagazione oro-fecale. E perché la coprofagia piace così tanto? Perché se passi dalla penetrazione anale alla fellatio, quella è coprofagia. Si lo so che non sono bei discorsi, ma porca miseria, guardate che si tratta di questa roba qua.

Inutile a dirsi, pare del trutto strumentale come abbia deciso di non raccontare quelle schifezze a quei gay che lei sostiene siano a rischio ma a quegli omofobi che sulle pagine di Adinolfi si divertono a definire i gay come «zecche arcobaleno» o «nazigay». Il perché di tutto ciò viene esplicitato non appena la signora rivela come la sua campagna denigratoria si per lei fonte di vendetta:

Sono entrata in guerra perché non tollero che un movimento lgbt profani Gesù Cristo con una sua opera teatrale finanziata dallo stato. Non sopporto più che sista un movimento lgbt Mario Mieli finanziato dallo stato.

E se quella serata non è stata finanziata dallo stato, riguardo alla profanazione di Gesù cristo potremmo tranquillamente rassicurare la De Mari sul fatto che la sua profanazione della religione cristiana e del creato siano assai più gravi e dannosi di quelle che lei sostiene di voler punire. E se davvero fosse quello il motivo, suggeriremmo alla signora di farsi un giretto su Internet per vedere situazioni assai più blasfeme che coinvolgono eterosessuali... dichiarerà guerra anche a loro? E davvero la sua fede religiosa è così acerba da pensare che protestare contro l'omofobia della Chiesa sia peggio che dirsi "cristiani" e festeggiare ogni qualvolta si assista all'affondamento di un barcone nel Mediterraneo?
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