Costanza Miriano e l'idolatria dell'odio


Ci sarebbe da domandarsi quali meriti abbia la Costanza Miriano se non quello di aver contribuito ad incentivare la misoginia, l'intolleranza e l'ignoranza. Forse solo quello di essersi sposato un direttore della Rai e di essersi premurata di non registrare il suo matrimonio religioso in modo da aggirare le leggi sul conflitto di interessi...
Fatto sta che la signora Miriano appare come l'ultima persona che potrebbe fare del moralismo, eppure pare che nella sua vita non sappia fare altro che denigrare, insultare, condannare e perseguitare. Dalla sua pagina Facebook, scrive:

Comunque se Lo Giudice può fare il relatore a "Essere madre" io pretendo di essere nominata presidente della Società Italiana di botanica. Il fatto che tutte le piante che tocco muoiano a questo punto è un problema delle piante, non mio.

Se pare non esserci nulla di che stupirsi nell'apprendere che il tocco della Miriano produca morte negli esseri viventi, pare comunque inaccettabile come delle lobby organizzate possano attaccare e perseguitino delle famiglie solo perché sperano di trarne vantaggio. Ormai l'insulto gratuito a Lo Giudice (e altri personaggi finiti nel loro mirino) appare come una prassi consolidata in un gruppo che sta sdoganando la violenza come strumento di comunicazione.
Il dato di fatto è che sono pochi, non hanno seguito e alle loro manifestazioni si presentano in quattro vecchi... Ecco perché a loro non resta altra possibilità se non quella di sfruttare l'isteria, la paura e l'odio della gente. Addestrano i loro seguaci ad abbaiare ed aggredire chiunque venga da loro indicato come un nemico, in un clima persecutorio in cui la vita umana pare passare in secondo piano rispetto alla possibilità di ottenere una citazione in un qualche trafiletto sui giornali.

Alla Miriano farebbe piacere se la gente fermasse i suoi figli per strada per dirgli che si sarebbe preferito non venissero al mondo? Le piacerebbe se la gente disquisisse su come la sua vagina sia stata ingravidata e se lei meritasse di essere penetrata? Se non dovesse gradire quelle frasi, allora non dovrebbe essere lei la prima ad andare in giro a raccontare ai figli di lo Giudice che lei non voleva che potessero nascere e che ora lei esige siano privati da qualunque tutela giuridica quale punizione per essere al mondo.
Già, perché una volta che si esce dagli slogan che questi personaggi ripetono con ossessiva costanza, l'evidenza è quella di un'aggressione di inumana violenza.
Il tutto, peraltro, nello scenario di un'aggressione organizzata in cui la ferocia arriva costantemente, quotidianamente e violentemente dai soliti quattro personaggi che hanno fatto dell'odio un business. È infattoi nelle stesse ore che il suo amichetto Adinolfisi cimentava nella pubblicazione di articoli volti a sostenere che il senatore sia ateo e che quindi i sedicenti "cattolici" debbano sentirsi liberi di insultarlo nel nome di Dio nonostante la Costituzione garantisca laicità e libertà religiosa (il che significa che anche l'ateismo è protetto dalla Carta fondamentale).
Ma il "cristianesimo" dell'integralismo non è una libertà e non è amore: è un pretesto con cui imporre un totalitarismo in cui la libertà personale sia sostituita dai diktat di quei quattro integralisti che si credono "migliori" in virtù di come scopano nei loro letti.
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