Il consigliere di Casa Pound organizza una proiezione illegale di "Fa’afafine"


Ci sarebbe da domandarsi perché mai si continuino a pagare le tasse e non si ci senta liberi di delinquere a proprio piacimento quando solo le istituzioni le prime a compiete atti contro la legge. E non si sta parlando di una qualche tangentopoli, ma di un consigliere comunale di Bolzano che sta pubblicizzando una proiezione illegale di un documento coperto da diritto d'autore.
Si tratta di Andrea Bonazza, il militante di Casa Pound che ha deciso di assecondare l'isteria ultra-cattolica verso uno spettacolo che mira a rassicurare i bambini sulla loro identità di genere.
L'esponente di estrema destra, attualmente impegnato anche nella strenua difesa dei monumenti dedicati a Mussolini, si dice convinto che un genitore omofobo debba poter evitare che la scuola possa rassicurare i suoi figli sulla loro idenià... sia mai che il pregiudizio non possano spingerli al suicidio qualora non dovessero risultare eterosessuali (tanto poi ci si chiederà genericamente di chi possa essere la colpa mentre l'integralismo spergiurerà che non è stato certo l'omofobia ad ammazzare il "ragazzo dai pantaloni rosa").
Attraverso un comunicato ufficiale, il partito di estrema destra annuncia l'intenzione di proiettare una copia pirata dello spettacolo "Fa’afafine" con la promessa di provvedere anche commentarlo a modo loro. Si presume che il consigliere abbia trafugato il video attraverso la copia pilota che era stata inviata alla Commissione Cultura del Comune in modo da permettere loro di poter visionare il contenuto dello spettacolo (e non certo per permettere che qualcuno possa cercare di alterarne il significato per scopi politici).
E che il clima che si respira sia assai difficile lo racconta lo stesso regista dalle pagine di Gaypost.it, spiegando come «nei giorni scorsi, viste le polemiche nate a Bolzano sulla messa in scena dello spettacolo, ho partecipato ad un’assemblea pubblica con circa trecento persone. Nessuno di coloro che partecipava a quell'assemblea aveva visto lo spettacolo, eppure mi sono state rivolte accuse assurde come tentativi di indurre alla masturbazione, di voler fare cambiare sesso ai bambini e perfino accuse di pedofilia». E dinnanzi a chi sputa sentenze senza neppure visionare il materiale non ci si può aspettare nulla di buono, soprattutto quando si deve affrontare la violenza dci chi viola la legge nel mostrare materiale coperto da copyright (peraltro Bonazza
ha anche diffuso sulla sua pagina Facebook il link e la password che davano accesso al video, permettendo a chiunque di accedervi e di poterne fare l'uso che ne desiderava).
E tra i fornanovisti che a Cesena tentano di impedire la celebrazione di un'unione civile e Casa Pound che organizza proiezioni illegali, ci sarebbe da domandarsi dov'è lo stato se ogni partito politico può delinquere a proprio piacimento ai danni dei cittadini.
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