Il Parlamento UE chiede il riconoscimento internazionale delle adozioni gay


Con 533 voti a favore e solo 41 contrari, la Commissione europea ha approvato una risoluzione del Parlamento in cui si chiede il riconoscimento automatico delle adozioni da parte degli stati membri. L'obiettivo è di porre fine ad una situazione in cui i figli delle coppie gay rischiano di perdere il riconoscimento giuridico di uno dei loro genitori qualora si trasferiscano da uno stato ad un altro, con la conseguente violazione del principio fondamentale della libera circolazione all'interno dell'Unione.
Il documento osserva che i bambini non devono poter essere discriminati e che l'articolo 21 della Carta dei diritti fondamentali dell'UE vieta espressamente qualunque discriminazione basata sull'orientamento sessuale. Ma, ad oggi, l'assenza di regole comunitarie può comportare «seri problemi» a quelle famiglie che hanno scelto di trasferirsi in un'altro stato, così come molti sono gli esecutivi che hanno tentato di giustificare la discriminazione con riferimento ad un generico «ordine pubblico» nazionale. Si è dunque osservato che quell'incertezza giuridica viola il «diritto del bambino a veder riconosciute relazioni familiari stabili e durature» e che l'Unione ha il dovere di tutelare i bambini e le loro famiglie.
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