Il sindaco ungherese che vuole vietare gli omosessuali


«Qui siamo tutti bianchi, europei e cristiani, vogliamo mantenere questa situazione e non vogliamo immigrati o omosessuali». È quanto dichiarato alla BBC da Laszlo Toroczkai, un membro del partito ungherese di estrema desta Jobbik e sindaco della cittadina di Asotthalom.
Per chiarire i suoi distinguo discriminatori, l'uomo ha fatto affiggere cartelli simili a quelli che Maroni e la Cappellini hanno voluto in Lombardia: segnali di divieto su moschee, veli e coppie formate da persone dello stesso sesso. Il tutto accompagnato con provvedimenti che appaiono contrari alle leggi ungheresi e alle stesse direttive del governo di maggioranza nazionalconservatore.
Nonostante i musulmani residenti siano appena due, è con intenti propagandistici che l'uomo ha emanato ordinanze che vietano di indossare abiti strettamente musulmani, vietano ai muezzin di lanciare appelli alla preghiera e vietano di costruire moschee. Apposite leggi vietano anche di poter vivere liberamente la propria omosessualità con la messa al bando dei baci, al pari di come il leghista Buonanno tentò di fare in Lombardia.
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