La Gazzetta dell'Adda titola: "Nessun tabù a scuola: si parla pure di froci"


È La Gazzetta dell'Adda di oggi a titolare in prima pagina: "Nessun tabù a scuola: si parla pure di froci". E se un simile titolo appare già di per sé imbarazzante, non aiuta a comprendere il tema un'occhiello in cui il quotidiano aggiunge: "Fa discutere l'innovativo progetto didattico Think Togeder".
Chiunque dovesse vedere quel giornale in edicola sarà portato a pensare che quei pervertiti dei professori osino parlare di «froci» dinnanzi ad italici bambini che Mussolini voleva fossero votati all'eterosessualità, ma già nella versione online pare intravedersi una realtà un po' diversa. Non solo il il titolo viene ammorbidito (il "si parla di froci" diviene un "si parla di tutto"), ma l'articolo spiega che:

L’importanza di sognare, il rispetto di sé e degli altri, le emozioni e la felicità. Questi sono i temi sviluppati dal progetto Think together promosso dall'associazione Combo nella media "Kennedy" di Inzago. Ed è affrontando questi argomenti che qualche alunno si è sentito libero di definire "ricchioni" due uomini che si baciano o di affermare che "gli stranieri rubano il lavoro", ma senza riuscire bene ad argomentare perché.
"E' importante che si fidino di noi e ci raccontino tutto quello che gli passa per la mente - ha detto il referente Federico Fred Fumagalli - In questo modo possiamo capire se ripetono quanto sentito o le motivazioni del loro pensiero, e aiutarli a formarsi una coscienza critica. Ognuno è libero di vederla come vuole, ma deve averci almeno ragionato".

Da queste basi pare inverosimile si sia potuti arrivare a scrivere un titolo tanto omofobo ed offensivo, così come i riferimenti alle proteste dei genitori lascerebbero presumere a "famiglie tradizionali" che evidentemente temono possano affiorare tutte le loro mancanze educative dinnanzi a bambini che vengono spinati all'odio dai discorsi dei loro genitori. Un dato che non pare emergere da chi legge solo le scritte in grande senza approfondire con la lettura dell'intero testo. Passi che un titolo debba incuriosire, ma qui siamo dinnanzi ad un titolo che inganna e offende gratuitamente.

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