Mario Adinolfi: «Ricky Martin sudava come un maiale. Tiziano Ferro manco sapeva cosa cantava»


L'offesa come unica argomentazione per cercare visibilità. Così si è ridotto l'integralista Mario Adinolfi, ormai sempre più incline a rendersi ridicolo pur di elemosinare un briciolo di visibilità. In quell'ottica che lo porta a sostenere che Gesù fosse un perfetto deficiente nell'invitare a guardare la trave nel proprio occhio al posto di invitare a cercare profitto economico dalla persecuzione dei propri fratelli , è con inaudita ferocia che si è lanciato in grugniti inaccettabili ed offensivi contro un'intera comunità.
Dai microfoni di Radio 24, ha affermato che «per trovare un etero a Sanremo bisogna cercare in seconda fila Malgioglio. C’è uno squilibrio sul palco, troppi gay». E se non si capisce da quale pulpito un tizio che rappresenta uno 0.6% di popolazione possa aggredire dei professionisti con il suo sostenere che bisogna chiedere ai cantanti con chi vanno a letto prima di permettere a loro di cantare, l'ultra integralista passa gli insulti veri e propri nel suo asserire che Ricky Martin sudava «come un maiale».

E se pare preferibile sudare che abusare dei propri figli come ha recentemente lui quando durante la sua convention si è messo ad esibire al pubblico sua figlia come se si trattasse di un oggetto si scena da poter sfruttare per il suo guadagno personale, Adinolfi aggiunge:

Al Festival ci sono ospiti che noi paghiamo e che sono simboli dell’ideologia gender, nonché testimonial dell’utero in affitto. Ogni anno è la stessa cosa. Ieri Nicole Kidman ed Elton John, oggi Tiziano Ferro, Ricky Martin, Carmen Consoli, tutti testimonial della maternità surrogata o dei figli con un genitore solo. Non è casuale, c’è una logica. Chi è il burattinaio di tutto questo? Non lo so. Sicuramente nel mondo dello spettacolo c’è una lobby Lgbt che governa queste cose, riuscendo a imporre determinati ospiti, i quali vogliono imporre stili di vita estremamente pericolosi, perché portatrici di una visione antropologica che trasforma le persone in cose. Sono gli stessi che l’anno scorso hanno imposto il nastrino arcobaleno per tutta la durata del Festival”. Adinolfi rincara: “Ma quale musica vuoi ascoltare di Tiziano Ferro? L’altra sera quando cantava Luigi Tenco, manco sapeva cosa cantava. Ma l’avete visto? Ricky Martin? Cantava roba di 25 anni fa. Lo abbiamo profumatamente pagato per vederlo muovere sul palco, sudando come un maiale. Coi nostri soldi poi comprerà un altro paio di ragazzini. E questo in Italia è un reato, così come pubblicizzarlo. Rai Uno istiga a commettere un reato, cioè l’utero in affitto. Carlo Conti, che conosco ed è persona ragionevole, purtroppo subisce le logiche della dirigenza Rai.

Insomma, siamo dinnanzi a discutibili giudizi morali e insulti gratuiti dettati dal più becero pregiudizio, peraltro pronunciati da un mistificatore che attribuisce a Ricky Martin parole mai affermate dal palco di Sanremo. E, soprattutto, paiono parole vuole dette da un violento che va in giro a dire che lui non avrebbe mai permesso ai figli del cantante di poter venire al mondo, così come lui ama promuove re vere e proprie torture a danno degli adolescenti gay che potrebbero causarne la morte. E in Italia l'istigazione del suicidio è reato.
In sintesi, dunque, assistiamo a due coetanei dove c'è un cantante viene insultato per voler dare la vita da parte di un essere che cerca di strappare la vita, la dignità e le tutele civili a chiunque non aderisca alla sua campagna di odio. E questo premurandosi di bestemmiare Dio e proponendo la venerazione di personaggi improponibili come la signora Silvana De Mari. Ed è in riferimento ad alcuni degli insulti che la sua compagna di odio ha diramato dal suo "giornale" che Adinolfi si lancia nell'affermare che il sesso anale «produce danni ed è un peccato, i cattolici pensano questo. Che ci possiamo fare?».
Bhe, se davvero fosse cattolico non si capirebbe perché stia cercando di eliminare qualunque credibilità della Chiesa e a Dio nell'attribuire alle sue discriminazioni una qualche violenza divina, ma forse basterebbe anche solo un po' di buonsenso per capre che in realtà la religione è ciò che Adinolfi sta usando per creare profitto a danno della su immagine e di qualunque possibilità di un futuro dignitoso per le sue povere figlie.
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