Riccardo Cascioli: «I gay che chiedono diritti sono esattamente come li hanno mostrati le Iene»


La ferocia di Riccardo Cascioli pare non conoscere limiti. Ossessionato dalla volontà di creare odio contro un intero gruppo sociale, è dalle pagine della sua Nuova Bussola Quotidiana che lo troviamo pronto a cavalcare il (finto) scandalo delle Iene e nello spergiurare che nel bilancio di uno stato 55mila euro siano da intendersi come «ingenti fondi pubblici» nonostante il tempo perso dalle istituzioni dietro a sterili polemiche siano costate assai di più.

In un articolo intitolato "Omoeresia lobby al lavoro nella Chiesa", il fondamentalista afferma:

E’ stata la settimana dello scandalo UNAR (Ufficio Nazionale Anti-discriminazioni Razziali) che per conto del governo ha elargito ingenti fondi pubblici ad una rete di circoli gay dediti ad orge e prostituzione. Se ne è parlato molto, ma due questioni importanti vanno chiarite. In primo luogo. Hanno tentato di minimizzare la questione, invece va detto con chiarezza: il mondo gay militante (che non rappresenta di certo tutte le persone con tendenze omosessuali) è esattamente quello che abbiamo visto emergere in questi giorni su tv e stampa. Lo aveva descritto già molti anni fa, ma esattamente allo stesso modo, Luca Di Tolve nel libro “Ero gay” che racconta la sua personale esperienza. Ma c’è di più.

Una volta cercato di alimentare odio spergiurando sul nome di Dio che il mondo omosessuale sia tutto come quello che lui demonizza (eccezion fatta per chi aderisce a quelle "cure" dell'omosessualità che è solito promuovere in sfregio ad una realtà scientifica che non si limita a sostenere che siano inutili, ma che ne evidenzia una pericolosità spesso mortale), si passa a sostenere che il sedicente "ex-gay" sia il testimone della sua verità. Peccato che siano ormai decenni che Cascioli pare costretto a citare ossessivamente lui, dato che qualunque altra testimonianza smonterebbe le sue teorie. In fondo non è facile trovare un gay che si ha contratto l'HIV prostituendosi e facendo sesso non protetto nei parchi e che, al posto di accettare le proprie responsabilità, si p rivolto ad Alleanza Cattolica per farsi convincere che la colpa fosse degli altri e che lui doveva fargliela pagare (non solo cercando di contagiare volontariamente gli altri così come racconta, senza alcun tipo di rimorso, nel libro che tanto piace a Cascioli).

Ma dato che l'odio fomentato da Cascioli ha sempre precisi obiettivi politici, l'integralista si lancia anche in uno dei suoi soliti proclami antieuropeisti:

Negli anni si è creata una vera e propria struttura che ha legato questo mondo gay alle istituzioni nazionali ed europee: con cospicui soldi pubblici vengono finanziati i cosiddetti “circoli culturali Lgbt" che poi sono gli stessi che entrano anche nelle scuole ad insegnare la "sessualità" ai nostri figli.

Si passa poi al sostenere che l'eterosessualità e l'omofobia siano requisiti fondamentali dell'essere cristiani, dato che lui sostiene sia Dio ad esigere la discriminazione di chiunque non sia di pelle bianca, sedicente cattolico e fieramente omofobo. Dice:

Seconda questione. Francesco Spano, il direttore dell’Unar ora dimesso, proviene dal mondo cattolico: vanta molti rapporti con le gerarchie ecclesiastiche ed è stato un importante responsabile di diversi progetti nella sua diocesi di provenienza. Un caso isolato? Niente affatto. Da molti anni c’è un processo sistematico di infiltrazione del mondo gay nella Chiesa italiana e nella Chiesa in generale con lo scopo di cambiare la Dottrina della Chiesa in materia di sessualità. Tutto questo è stato raccontato e scritto dal cardinal Ratzinger in un documento della Congregazione per la Dottrina della Fede di 30 anni fa. Oggi questo processo sta arrivando a maturazione.

Se Cascioli pare un nazista che non tollera che un ebreo possa portare le sua testimonianza contro la discriminazione subita, resta evidente che il sostenere l'immutabilità della dottrina significherebbe rigettare persino l'idea che la Terra non sia piatta, che l'essere mancini non fisse peccato o che si debbano bruciare tutte le donne che manifestano un libero pensiero.
Facile è salire sull'altare di chi dice che gli altri sbagliano e che la loro opinione deve essere censurata per non permettere di mettere in discussione quella che Cascioli definisce come «la regalità» che Dio avrebbe conferito a lui.

E dopo tutta questa ideologia, non manca la parte di promozione di quel commercio di odio su cui alcuni personaggi amano mettere un prezzo di copertina. Con finalità prettamente commerciali, l'integralista chiude il suo intervento dicendo:

Per approfondire, il numero in uscita del mensile Il Timone dedica un ampio dossier proprio al fenomeno dell’omoeresia.

Bhe, per approfondire il concetto dei eresia basterebbe anche osservare come Cascioli paia violare il comandamento di Dio che vieta di dare falsa testimonianza, perché chi ha bisogno di demonizzare il prossimo attraverso la menzogna non è cristiano ed è un insulto al comune sentimento religioso il solo fatto che si possa strumentalizzare Dio a fini politici.
1 commento