Sulla pagina delle Iene si inneggia alla purificazione della razza: «I froci sono pervertiti schifosi. Hitler accendi i forni»


Il servizio confezionato dalle Iene contro l'Ufficio anti-discriminazioni gradito al proprietario della loro emittente ha una grossa pecca: si nega che l'Unar finanzi dei progetti e che le attività private delle associazioni abbia assai poco a vedere con quei finanziamenti. Eppure una confezione in cui si cercava di creare repulsione verso un locale gay ha fatto presto dimenticare le accuse all'Unar per trasformare il tutto in una sentenzia di condanna verso i gay.
Tutto ciò è statop reso possibile da una semplice negazione, ossia l'omettere che Anddos è un'associazione nazionale si occupa anche dell'affiliazione dei circoli cosiddetti commerciali al pari di come fanno anche Arci, Acli, Endas, Uisp. Le associazioni nazionali, oltre all'attività di affiliazione, svolgono anche un'azione culturale o sociale o altro. Il servizio delle Iene, montato ad arte, confonde un circolo affiliato con l'associazione madre. Sarebbe come se si criticasse un progetto nazionale dell'Arci o delle Acli per quello che succede in uno dei loro centinaia di circoli indipendenti sparsi per il territorio.

Tra i commenti che appaiono sulla pagina Facebok pare impossibile non sentire l'odore della derisione verso attività che, sino a prova contraria, sono perfettamente lecite se praticate tra adulti consenzienti senza passaggio di denaro. Un tizio deride il «capottino arancione» e riserva risate anche per i «uchi nei muri» e i «bracci interi perforanti». Un altro dice che «scappa anche il nuovo cappottino color pisello, giusto per rimanere a tema». Ed ancora, qualcuno scrive: «Ma non avete capito un cavolo! Gli stava controllando la prostata, è giusto che venga fatto in convenzione, quella è una clinica. Bacchettoni, vedete fisting ovunque».

Un tizio scrive: «Porci schifosi fate schifo! Parlate di omofobia pervertiti di merda? E non solo vi fottete tra di voi, vi rubate anche i soldi che dovrebbero andare a chi ha bisogno ». Altri inulti giungono da chi aggiunge: «Sono una massa di gay questa associazione fasulla, e uno schifo, siamo a livello di Sodoma e gomorra». «è uno skifo, usufruire di soldi pubblici e neanche una verifica oggettiva sulle attività svolte, me ne fotto che son ricchioni, ma si andassero a inculare a loro spese! e ora aspetto il frocio di turno che mi dà dell'omofobo». «Povera Italia, il pappagallo arancione frocio ma prende per il culo noi». «Brutti porci maiali schifosi malati di mente e per giunta ladri! Fate schifo!». «Merdoso figlio di puttana, finocchio di merda».

Tra gli integralisti, ossia nomi noti legati alla propaganda di Adinolfi, il parere unanime è volto a chiedere che si fermi qualunque contrasto alla discriminazione. Un tizio dice che l'Unar è un «terribile carrozzone protetto dal governo PD europeista e promotore di un tipo specifico di educazione sessuale nelle scuole» e chiede sia fatto «scomparire immediatamente». Un altro adinolfiniano gli da ragione dicendo che «questi dell'Unar sono quelli che vanno nelle scuole a parlare di "educazione alle differenze"... andiamo bene, proprio bene. Ma "il gender non esiste"». Immancabile è chi cita Dio per giustificare l'odio, asserendo che «l'Unar è quello che ha provato a gettare fango sulle famiglie e sulla religione, bollandoli come omofobi e retrogadi, attraverso i famosi libretti che ha tentato di diffondere nelle scuole! Vergogna! Chiudete l'Unar». «Signori, questi sono gli stessi che hanno preparato i libricini sull'educazione sessuale, affettiva e di genere per la scuola, dall'asilo in su. Quelli in cui si prevedono masturbazione infantile, spettacoli volti alle disforie di genere, costumismo intersessuale... Di questo si occupa l'Unar, di propagandare l'ideologia gender ai vostri figli, spesso sull'orlo dell'abuso psico-fisico. Grazie all'attuale ministro dell'Istruzione Valeria Fedele, della senatrice Monica Cirinnà e di tutta la compagnia annessa. C'era da stupirsi per qualche circolino di questo tipo?». «Questi signori hanno fatto dei libretti per la scuola dove spiegavano la sessualità e cercavano di inculcare idee che a chiunque di buon senso sembrano tentativi capziosi di confondere i bambini riguardo omosessualità , essere maschi e femmine e cose simili. Eccovi chi è che vuole spiegare la sessualità ai vostri figli». «Il video dovrebbe far riflettere sulla potenza delle lobby gay nei Palazzi... Lobby capace di fagocitare su di se l'attenzione pubblica inerente al sociale, lobby capace di spostare grandi masse con le sue manifestazioni, lobby capace di manipolare il pensiero (attraverso bombardamenti mediatici continui), vedi il libro "gender" che la stessa associazione ha finanziato presso le scuole elementari italiane... Questo video dovrebbe aprire gli occhi e far capire quanto questa lobby sia inserita, radicata e potente all'interno dei Palazzi di potere».

Una tizia che si dichiara medico scrive una frase a dir poco agghiacciante: «Vedo ogni giorno l'AIDS in faccia, nel volto e sul corpo dei pazienti... scoprire che nel 2017 c'è gente che deliberatamente sceglie di correre il rischio di beccarsi l'Hiv, mi fa un'immensa rabbia!!! Fate sesso con chi volete e come volete, ma cazzo, proteggetevi!!! Anche perché, volendo fare un discorso molto più cinico, se volete ammalarvi siete liberissimi di farlo, ma le vostre cure le paghiamo tutti e costano anche!».
Tra i complottasti c'è chi dice che «tutto ciò che serve per affrontare la crisi, insomma. Un popolo drogato e assuefatto alle più umili depravazioni». Una moralista condanna chiunque frequentasse il locale dicendo: «Qui si confonde l'amore gay con la depravazione più becera. Non mi piacciono i buonisti del cazzo che devono difendere per forza qualcuno o qualcosa e attenzione ad additarmi di qualsiasi cosa,queste non sono persone di un orientamento sessuale che si vuole bene. Queste sono bestie e basta senza offesa per le bestie». Un'altra aggiunge: «Ieri stavo vomitando per quello che ho visto» Ed ancora: «Noooo mica si è visto che è uno che lo prende dietro. Ecco dove vanno a finire i soldi nostri. Poi c'è un imprenditore che se la passa male invece di aiutarlo gli diamo corda e sapone». Ed ancora: «Tutto ciò che gira attorno ai finanziamenti a favore delle associazioni LGBTQ, genera prostituzione diretta o indiretta. E di certo il PD (al governo) è stato ed è il primo a lucrarne, persino con la disgustosa campagna di Luxuria al referendum di dicembre (per fortuna hanno preso sui denti). Diciamo basta ai soldi pubblici per generare consenso micro-lobbistico!».

Un tizio che dichiara di lavorare come buttafuori presso l'Amnesia di Milano (una discoteca che sino a non troppi anni fa ospitava spettacoli di sesso gay dal vivo) chiude il cerchio scrivendo: «Hitler accendi i forni». Una frase che andrebbe segnalata all'Unar, se solo le Iene non avessero minato la sua esistenza...
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