Sulle pagine de Il Giornale, qualunque notizia riguardi un gay è pretesto per un processo a tutti i gay


È snervante osservare come la stampa di destra ami trasformare in un processo ai gay qualunque notizia coinvolga un gay. Dalle pagine de Il Giornale, Giuseppe De Lorenzo scrive:

Sullo sfondo l'adozione alle coppie gay, la legge Cirinnà e il timore che dopo l'utero in affitto possa essersi aperta una nuova frontiera con cui coppie omosessuali soddisfano il desiderio di paternità negato loro dalla natura: il pagamento di ragazze incinta da sposare in Italia per registrare il bambino come figlio legittimo di un padre non biologico

Il riferimento è alla vicenda di un avvocato pavese che avrebbe fatto venire in Italia una compaesana del suo compagno per sposarla e assumere la paternità del bambino.L'uomo è stato ora rinviato a giudizio per alterazione in concorso di stato civile di un neonato.
Non si capisce dunque perché mai Il Giornale tiri in causa la legge sulle unioni civili dato che l'uomo risulta aver sposato una donna secondo i dogmi di Santa Romana Chiesa. Non si capisce che neppure cosa c'entri la gpa, così come non pare aver alcun nesso logico il voler tirare per la giacchetta le stepchild adoption. Eppure è su quei punti, forse convenienti a livello di propaganda elettorale, che l'autore dell'articolo pare voler puntare anche nella selezione dei tag, ossia "gay", "Cirinnà" e "stepchild adopion".
Se dei due punti precedenti si è già detto, doveroso è osservare come Il Giornale non si metta certo a taggare con la parola "etero" ogni articoli che possa riguardare un eterosessuale, motivo per cui una simile distinzione appare quantomeno strumentale a far passare un messaggio pilottato ai propri lettori.

L'articolo non manca poi di coniare definizioni per nuovi reati, così come solo marginalmente ammette che bisognerà vedere se l'omosessualità possa aver a che fare con il caso. Solamente nel finale, De Lorenzo aggiunge:

La richiesta di rinvio a giudizio con l'accusa di "alterazione di stato civile" riguarda il legale, il suo compagno e la madre del neonato. Il codice penale italiano non prevede un reato specifico per la "compravendita di bambini", ma i tre indagati rischiano da 5 a 15 anni di galera qualora un eventuale processo confermasse le accuse a loro carico. Al momento non è stato accertato il desiderio di riconoscere il bimbo come figlio della coppia gay, visto che l'avvocato sostiene di essersi prestato come "mecenate" per aiutare una famiglia povera in difficoltà.

Curiosamente pare che l'articolista non abbia ritenuto di dover osservare che anche la donna sia indagata per aver falsificato l'atto di nascita, evidentemente preferendo parlare solo di quanto siano cattivi i gay. Ed infatti è qurllo il messaggio che dev'essere passato ai lettori che hanno scritto commenti volti a tirare ballo Vendola, chiedendo che sia arrestato per aver osato mettere al mondo un figlio insieme ad un compagno canadese che è ricorso alla gpa secondo le regole previste dal Canada.
Non manca chi dice che i gay «sono peggio delle bestie» o schi scrive che «poi sarà il momento di andare anche dal Vendolino e dare anche a Lui 15 anni Grazie Punirne due per insegnare a milioni». Interessante è osservare anche l'immancabile citazione tratta dal pensiero di Benito Mussolini.
Non va meglio su Facebook, dove c'è chi dice che il problema non è la falsificazione degli atti, ma il fatto che la madre non abbia dato suo figlio ad coppia etero. Dice: «Se vogliono vivere da gay, facciano come vogliono, ma i bambini hanno bisogno di una madre e di un padre». Un altro aggiunge: «In genere non insulto nessuno, ma siete davvero degli schifosi egoisti, schfosi bastardi, malati». Ed ancora: «Il meraviglioso mondo arcobaleno. Essere froci è da malati punto e basta».
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