Dopo l'ennesimo attacco delle Iene, Marco Canale si è dimesso da presidente di Anddos
«Le ingiurie di cui Anddos è stata fatta oggetto in questo ultimo mese rischiano di inficiare ogni sforzo per la tutela, l’accoglienza e la assistenza alle persone omosessuali da noi compiuto dal 2012 ad oggi. Per questo ho deciso di fare un passo indietro per salvare tutto ciò che di buono è stato fatto e che si potrebbe ancora fare». Con queste parole Marco Canale ha annunciato le sue dimissioni da presidente di Anddos a tutela dell'associazione.
Per settimane i quotidiani di destra hanno parso fango sull'operato dell'associazione sulla base di illazioni che Filippo Roma continua a ripetere ad oltranza seppur non sia riuscito ad argomentare in che modo i soldi dell'Unar sarebbero finiti a finanziare dei circoli privati. E Canale teme che la crociata di Roma sia ormai un attacco personale nei suoi confronti, motivo per cui ha deciso di dimettersi.
Festeggia l'integralismo cattolico, con l'esponente della Manif pour tous Annarosa Rossetto che minaccia imprecisate inchieste contro ogni singola associazione gay. L'obiettivo, come sempre, è di cercare di alimentare odio da sfruttare politicamente per istituzionalizzare la discriminazione contro tutti quegli adolescenti che lei cristianamente disprezza con ogni sua singola cellula, esattamente secondo lo schema con cui il nazismo diede vita alla sua persecuzione degli ebrei.
Interessante anche è osservare come Annarosa Rossetto (che su Twitter usa un simbolo per indicare che si sente una "cristiana perseguitata") non paia avere le idee chiare nell'alternare il suo sostenere che i centri anti-violenza non servano a nulla al pubblicare materiale propagandistico volto a sostenere che le lesbiche siano più violente delle eterosessuali (ovviamente la Rossetto pare sostenere che lo siano perché luride e malate, non certo perché vittima della sua arrogante, offensiva ed incessante persecuzione).