Gandolfini sostiene che l'Unar debba essere smantellato e sostituito con un ente di promozione della discriminazione
In quel falso ideologico che vede Ganfdolfini pronto ad associare la parola «famiglia» alla più becera omofobia, troviamo gente pronta a sostenere che essere "per" la famiglia significhi togliere dignità a qualunque famiglia non rispetti i suoi criteri di selezione. In quel contesto, è dalle pagine di Alleanza Cattolica che lo ritroviamo pronto a chiedere che l'Ufficio Anti-discriminazioni sia reso un ufficio di promozione della discriminazione.
Citando Gandolfini, l'associazione ultracattolica afferma:
Le dimissioni di Spano sono il minimo scontato, ma il governo non pensi di assolversi gettando tutte le responsabilità su di lui. È da anni che l’Unar agisce ideologicamente fuori dal sul suo mandato originario. Lo denunciamo da tempo sempre inascoltati. Al di là della mancata trasparenza, ora noi vigileremo su quanto avverrà nella scuola, dove si è tentato di far entrate le associazioni lgbt accreditate all’Unar come agenzie per il contrasto alla discriminazione e al bullismo. In realtà si è tentata una vera colonizzazione secondo il gender.
Dopo la premessa che cerca di spacciare illazioni illazioni mai provate come una verità da Dio in virtù di quanto risultino utili ai fini politici delle lobby legate al cristianesimo di estrema destra, l'integralista arriva a chiedere che il pregiudizio sia promosso anziché contrastato:
Con forza contrasteremo ogni proposta di normalizzazione di identità di genere al di fuori dell’evidente binarietà, maschio e femmina, che la natura ci consegna. No alla colonizzazione ideologica e alla sessualizzazione precoce. I figli non sono cavie per sperimentazioni socio culturali.
Questo Unar va sciolto e rifondato con persone dalla vita personale e sociale specchiata, che abbiano a cuore la famiglia – primo vero presidio di integrazione nella società, che educa a relazionarsi con l’altro – e la delicata innocenza dei bambini. Non ci spieghiamo perché, infatti, non si dia altrettanto credito alle associazioni familiari che vivono ogni giorno l’esperienza della genitorialità e dell’accudimento dell’infanzia.
L'evidente riferimento è a quella associazioni "cattoliche" che pretendono di imporre la sessualità con la forza ai propri figli, magari arrivando a spedirli in centri di tortura psicologica qualora non corrispondanoai loro desiderata e a quella che loro sostengono sia la natura (anche se l'evidenza scientifica è che orientamenti sessuali e identità di genere facciano parte di una verità variegata che non può essere giudicata ponendosi come paragone ultimo di ciò che sia giusto o sbagliato).
Non va mai dimenticato che Gandolfini sostiene che i gay siano persone malate, che i transessuali non debbano essere accettati e che gli stranieri debbano essere visti come una minaccia al cristianesimo... e tanto basta a comprendere che la discriminazione non può certo essere contestata da chi pare impegnato nella sua promozione.
Nonostante lui sia un padre adottivo di svariati figli in virtù ci come il suo matrimonio risulti incapace di procreare vita, è con una contraddizioni in termini che lo troviamo pronto a chiedere distinguo volti a sostenere che solo lui debba poter adottare:
Teniamo massima attenzione anche su un altro tema di importanza fondamentale: l’adozione dei bambini. Solo una è la legge che conta: il diritto inviolabile di ogni minore ad avere un papà e una mamma. Attenzione a chi sta tramando contro questo diritto legittimando alchimie sociali come l’utero in affitto. Le famiglie italiane sono stufe di abusi ideologici.
Sarà, ma forse non c'è abuso ideologico peggiore di chi minaccia la vita altrui solo perché crede che il suo pregiudizio e la sua ignoranza debbano essere imposte per legge. Gandolfini ama strillare e sbraitare, ama fomentare isteria e spergiurare realtà poco scientifiche, ma la realtà è che il suo odio non può modificare una natura che da millenni include gay e transessuali nella sua evoluzione. Che a lui piaccia o meno.