Giorgio Celsi: «Se i pazienti potranno decidere, i medici non potranno più imporgli le loro scelte»


È sconcertante osservare come certi sedicenti "cattolici" credano di avere la verità rivelata in tasca e si sentano legittimati a giudicare tutto e tutti senza manco conoscere le situazioni di cui parlano.
Giorgio Celsi, presidente dell'organizzazione integralista Ora et labora, pare non farsi problemi a pontificare. Lui ci vede benissimo, cammina senza problemi e può interagire con chi vuole... eppure è certo di sapere che cosa passasse nella mente di DJ Fabo e si dice sicurissimo che la sua volontà di ricorrere ad un fine vita dignitoso sia tutta colpa di familiari che vengono da lui accusati di non averlo amato.
In realtà sappiamo che la sua famiglia gli era vicina e sappiamo anche che serve molto più amore per permettere ad una persona cara di potersene andarsene piuttosto che l'egoismo di chi condanna qualcuno ad una infinita sofferenza solo perché tema che potrà mancargli.
E se è tanto facile dire che si sarebbe fatto in un modo o in un altro quando si parla di altre persone senza manco conoscere che cosa pesassero, viene il dubbio che forse Celsi non sappia neppure cosa sia l'amore dato che la sua intera vita appare la testimonianza di chi rinuncia a vivere per cercare di imporre le sue scelte agli altri. Sei gay? Non puoi sposarti! Vuoi spegnerti dignitosamente? Non puoi!

In quel solito miscuglio di propaganda politica e di falsa etica, è dalle pagine di Imola Oggi che l'uomo si rivolge a elettori di estrema destra nello scrive:

Io mi chiedo: quando capirete voi radicali e Marco Cappato in primis che chi non è in grado di dare la vita a un morto, non ha il diritto di contribuire a toglierla a un vivo? Quando capirete che un’invocazione di morte spesso è una protesta contro la solitudine, l’abbandono, la mancanza di attenzione dei familiari? Quando capirete che l’unica risposta concreta al dolore è l’amore, che deve essere tanto grande quanto è grande la sofferenza?

Sostenendo che i familiari avrebbero dovuto imporre la loro volontà a Dj Fabo solo per compiacere la sua volontà in quella sua strenua convinzione che imporre la sofferenza faccia vincere punti extra per il paradiso, si arriva a sostenere che non vi sia alcuna differenza fra uccidere qualcuno che vorrebbe vivere e il rispettare la volontà di chi vorrebbe andarsene:

Ma poi mi chiedo: dov’è la vostra coerenza visto che con la vostra Associazione “Nessuno tocchi Caino” siete giustamente contro la pena di morte per assassini e stupratori e poi invece sentenziate la pena di morte di Abele con l’eutanasia e l’aborto.

Se il tirare in causa argomenti a casaccio appare tipico di un certo mondo "cattolico"; tragicomiche sono le motivazioni per cui l'organizzazione ultra-cattolica chiede che nessuno sia lasciato libero di poter decidere per sé stesso:

Come non capire che voi Radicali state strumentalizzando la sofferenza solo per i vostri scopi meschini, ultimo fra tutti far passare il Testamento Biologico in discussione questi giorni in Parlamento, proposta di legge che è estremamente dannosa, pericolosa e inutile, primo perché tante persone non possono esprimere la loro volontà in quel momento (pensiamo ai neonati o ai disabili gravi per i quali decideranno altri al posto loro), secondo perché chiaramente si può prevedere un enorme conflittualità tra tutti i parenti che assistono la persona, terzo perché ci potrebbe essere una disastrosa deresponsabilizzazione dei medici di fronte a situazioni del genere, stravolgendo quindi ancora una volta l’identità della professione medica.

Insomma, possibile che una persona debba poter scegliere della propria vita se un medico vorrebbe poter scegliere per lui? Cos'è questa schifosa democrazia in cui tutti possono dire la loro anche se c'è chi vorrebbe imporsi sugli altri? Fossimo al tempo del Duce non ci sarebbe spazio per quelle opinioni!
Citati anche i bambini come previsto dal manuale del buon integralista, l'uomo non esita a tirare in ballo persino Eluana Englaro (che con il caso di Dj Fabo pare avere davvero molto poco a che fare) per pontificare che la si sarebbe dovuta condannare ad una vita da vegetale nonostante non vi sia nulla che possa apparire più contro-natura di un accanimento terapeutico come quello. Ma per chi considera contro-natura l'amore e considera naturale il tenere in vita artificialmente un corpo di una ragazza che la natura aveva già spento, evidentemente le idee sono davvero poche e molto confuse. Eppure è con sprizzante arroganza che lo troviamo pronto a scrivere:

come è già successo in modo molto evidente con Eluana Englaro passerebbe un principio contrario alla nostra civiltà e al bene comune: l’esistenza di vite non meritevoli di essere vissute e la storia dell’eugenetica nazista ci dovrebbe insegnare che ciò è pericolosissimo, quinto con questa legge il diritto si trasformerà in uno strumento di morte: se tu hai il diritto di morire, qualcun altro deve avere il dovere di ucciderti! Ricordo che abbiamo già tutti i mezzi per alleviare le sofferenze, vedi ad esempio la terapia del dolore e la Medicina Palliativa e quindi non c’è bisogno di certo di eliminare il sofferente.

Insomma, Celsi si dice convintissimo che sarebbe bastato dare una pillolina a Dj Fabo e lui non avrebbe più avuto problemi con una vita che non era più quella che lui riteneva degna di essere vissuta. Peccato che il suo non fosse un dolore fisico, ma il sentirsi ingabbiato in un corpo che non poteva più permettergli di vivere in maniera dignitosa secondo i suoi progetti e secondo le sue ambizioni. Ma evidentemente tutto questo non viene neppure preso in considerazione da chi sostiene che basti dirsi "cristiano" per poter calpestare qualunque opinione nella convinzione che si abbia il diritto di imporre la propria.
E questo in una contraddizione. Perché se a contare non è tanto propria volontà quanto quella di chi parla perché ha una bocca, dovremmo presumere che se la maggioranza decidesse che l'eutanasia sia preferibile alla vita, allora anche Celsi non potrebbe più chieder di vivere e dovrebbe subire ciò che hanno scelto gli altri. Se lui vuole poter decidere per sé stesso e crede che lui sarebbe felice da cieco e paraplegico, abbia quantomeno la decenza di rispettare chi sceglie diversamente (oppure accetti di subire le scelte altrui se mai verrà il suo momento).
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