Il servizio di Filippo Roma, la riflessione di un lettore


Dopo i vari servizi trasmessi dalle Iene contro l'Unar e contro i circoli privati affiliati all'associazione Anddos, un lettore ci ha scritto per condividere la sua opinione. Di seguito la lettera:

Vorrei esporre delle riflessioni in merito al servizio delle Ierne di Filippo Roma. Non voglio accusare nessuno poiché credo che la verità sia nel mezzo. 15 anni fa ero un frequentatore dell'Europa Multi Club. In quel periodo per me quel posto era un punto di riferimento poiché tra lo stress accumulato sul posto di lavoro, una situazione familiare dove nessuno sapeva della mia omosessualità mi ha fatto credere che quell'ambiente accogliente potesse tranquillizzarmi e portarmi via anche per pochi momenti dal mondo circostante. Il prezzo era abbordabile, 13 euro più tessera annuale dell' uno club card ovvero Arcigay che ti poteva far entrare anche al Muccassassina. Se dovevo scegliere di andare da solo poiché non avevo amici al Muccassassina il 31 di dicembre oppure all'Emc sicuramente senza dubbio preferivo la seconda poiché al di là di trovare o non trovare qualcuno per fare sesso, l' idea di poter fare un bagno in una vasca idromassaggio era sicuramente molto meglio del caos di una discoteca. Detto questo io non ho mai visto gente che faceva uso di stupefacenti. Per quanto riguarda i marchettari penso ci fossero ma nessuno si è mai avvicinato a me per chiedermi sesso a pagamento. Non ho mai visto casi di violenza anche perché il locale è abbastanza affollato se realmente qualcuno grida altri sentono e possono o potrebbero intervenire. Comunque alla reception ricordo che hanno le telecamere degli ambienti poiché se qualcuno si sentiva male potevano intervenire prontamente.
Detto questo però mi voglio soffermare su un altro aspetto che forse a qualcuno che legge non farà piacere.
Io personalmente a 25 anni andavo lì poiché non avevo amici con cui uscire, ero solo ed avevo paura della mia omosessualità per questo quella sauna per me rappresentava un parco giochi dato ad un bambino. In questo riesco a capire anche quegli uomini che allo stadio San Nicola o nei vari parcheggi vanno a cercare incontri fugaci con altri uomini. Io all'epoca lo facevo per noia. Un interrogativo allora bisogna porsi le associazioni dove stanno sbagliando? Se è giusto e non ci trovo nulla di male nelle persone che cercano sesso è anche vero che la facilità di far sesso in determinati ambienti anche con più di un partner a sera, rischia di diventare una dipendenza e negli ultimi 15 anni nulla è cambiato
Per questo scusate il mio sfogo sono inkazzato nero poiché quei soldi potevano davvero servire anche in quelle saune o realtà affinché al di la della lotta all' hiv poteva anche esser messo uno psicologo da aiuto.
Convivo da molti anni con mio marito e non potete capire la difficoltà che ho avuto per portarlo al gay pride di Roma poiché agli inizi lui aveva paura ad avvicinarsi. La gente sfilava e noi seguivamo a distanza la manifestazione, e purtroppo non eravamo nemmeno soli. Per una buona riuscita di una manifestazione bisognerebbe coinvolgere tutti ma ripeto la gente ha paura. Paura di trovarsi in degli scontri e/o paura di esser visto, paure che sono tanto oro per gli amici di Adinolfi che inculcano nella mente delle persone che queste manifestazioni sono sbagliate anche per i bambini e che purtroppo sono paure molto vive tuttora. Altra cosa importante secondo me, è il modo operandi che le associazioni dovrebbero cambiare. Premetto che alcune associazioni sono molto attive e fanno un lavoro eccezionale nel sociale, mi riferisco in particolare al Gaycenter ma mi da enormemente fastidio che parecchi omosessuali invitano in discoteche come il mucca amici eterosessuali credendo di essere accettati. Una parola che un gay conosce nel proprio dizionario e' la Solitudine ed in quel glossario ci sono molte maniere per combatterle. Anche se il mondo e' in evoluzione, noi italiani gay non siamo ancora ben accettati per questo e spesso compriamo la loro amicizia con il disprezzo.
Rivedendo la serie tv "When we rise" mi sono commosso di come le persone hanno lottato per i propri diritti, per l'uguaglianza. In Italia oltre al fatto che la serie non arriverà mai le nuove generazioni se ne fregano di lottare per i propri diritti e chi come me già quarantenne con famiglia e una testa sulle spalle, inizia a sentire il peso sulle proprie gambe che se ci vorranno altri 30 anni per essere considerati uguali ad altre persone potremmo solo annusare quel profumo di normalità che abbiamo sempre sventolato ovunque.
Sarebbe inoltre importante farsi vedere in realtà anche più piccole creare associazioni o eventi in luoghi di borgate poiché se ad ostia come Civitavecchia ci sono omosessuali e vengono a Roma poiché la loro zona non offre nulla le probabilità che nelle loro città vivono fingendo di essere eterosessuali è altissima per paura di perdere lavoro e/o famiglia.
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