Kostantin Malofeev vuole riportare la monarchia in Russia, proponendo Putin quale unico Zar


Kostantin Malofeev è un miliardario russo conosciuto come "oligarca di Dio", nonché uno degli alleati più importanti della destra religiosa in Russia. È lui ad aver finanziato l'invasione dell'Ucraina ed è lui il capo di quel Alexey Komov che accompagna Matteo Salvini durante alcuni suoi comizi politici e che affianca Toni Brandi (presidente dell'omofoba Provita onlus) nei suoi convegni di promozione d'odio contro la comunità gay. L'uomo starebbe anche cercando di riportare la Russia ad essere una formale monarchia, presumibilmente con Vladimir Putin come zar.
Il Guardian Shaun Walker spiega come il nuovo progetto di Malofeev sia una scuola per l'elite di Mosca che tenti di portare ad una restaurazione della monarchia russa. «La missione della nostra scuola è quello di garantire che i nostri laureati saranno patrioti ortodossi che porteranno con sé le tradizioni millenarie di Russia, non solo quelle degli ultimi 20 o 100 anni -dice- Per me è molto importante ripristinare le tradizioni che sono stati tagliate nel 1917».
Malofeev spera anche che i laureati della sua scuola sapranno «fornire una spina dorsale all'inevitabile futuro zarista della Russia», così come afferma che «credo che sia possibile che Putin possa essere incoronato zar». Malofeev ha dichiarato al Guardian si essere diventato un fan della monarchia guardando il Signore degli Anelli e ispirandosi «all'immagine di Aragorn che torna a Gondor».

Già nel 2014, Malofeev e Alexey Komov si prestarono al Congresso Mondiale delle Famiglie di Sydney per sostenere che «la Russia cristiana può aiutare a liberare l'Occidente dal nuovo totalitarismo liberale, anti-cristiano di correttezza politica, ideologia di genere, censura dei mass-media e il dogma neo-marxista». Parole che riecheggiano di continuo nei testi firmati da Brandi o da Amato, quasi ad indicarci chi sia il mandante della loro propaganda.
Nello stesso anno, l'attivista anti-gay statunitense Brian Brown (oggi presidente di quel forum) si unì ad una delegazione di attivisti anti-parità francesi in viaggio a Mosca, dove hanno preso parte ad una tavola rotonda dal titolo "Valori tradizionali: Il futuro dei popoli europei" che fu sponsorizzata da Maloveev attraverso la Fondazione San Basilio il Grande.
Komov sostiene che gli attivisti lgbt stiano promuovendo un «nuovo totalitarismo» e sostiene che la «correttezza politica è usata e varrà sempre più usata per opprimere le libertà religiose e di distruggere la famiglia». Anche in questo caso siamo dinnanzi a parole-chiave utilizzatissime dall'integralismo cattolico italiano.
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