La Commissione diritti umani dell'Onu richiama l'Italia sui mancati diritti per gay e donne
L’Italia «dovrebbe considerare di permettere alle coppie dello stesso sesso di adottare bambini, compresi i figli biologici del partner, e assicurare ai bambini che vivono in famiglie omosessuali la stessa tutela legale di quelli che vivono in famiglie etero». È la posizione del Comitato diritti umani dell’Onu a fronte di una politica che sta rendendo il nostro Paese un parco giochi dei catto-integralisti, sempre impegnati a violare la libertà altrui senza mai porsi alcun limite (si pensi anche solo al divorziato Adinolfi che vuole vietare il divorzio altrui).
E dato che quando si parla del diavolo spuntano le corna, il rapporto contiene anche una esortazione a «combattere discriminazioni e "hate speech" nei confronti di persone omosessuali». Probabilmente la posizione adonolfiniana volta a sostenere che i gay siano «biologicamente inferiori» e che «meritino la morte» potrebbe tranquillamente essere fatto rientrare sotto quel richiamo.
L'Onu parla anche degli aborti, osservando come l'accesso alla legge 194 risulti troppo difficoltoso a causa «dell’alto numero di medici che rifiutano di praticare aborti per ragioni di coscienza», magari senza avere medesime remore quando offrono quel servizio da privatisti e dietro lauto compenso. Il risultato di queste difficoltà è «un numero significativo di aborti clandestini». Per questo l'Italia «dovrebbe adottare le misure necessarie per garantire un accesso tempestivo e senza ostacoli ai servizi di aborto legale sul suo territori, e stabilire anche punti di riferimento effettivi per le donne in cerca di strutture» in grado di garantire il diritto.