Mario Adinolfi: «Fedez e J Ax sono due cazzoni. Io li avrei asfaltati»
Mario Adinolfi guadagna soldi mettendo un prezzo di copertina all'odio. Vive di polemica, alterando ogni verità e ricorrendo al più becero vittimismo se messo alle strette. Non c'è coerenza nelle sue parole, solo la strenua ricerca di trarre il maggior profitto personal possibile a danno del prossimo.
Ed è così che l'uomo che si vanta di aver promosso gli insulti omofoni di Silvana De Mari dalle pagine del so sito è lo stesso che piagnucola se qualcuno osa ripagarlo con la stessa moneta. Dai microfoni della solita Radio Cusano Campus, dinnanzi al bonario "dito medio" di Fedez e J Ax, si è lanciato nella sua solita sfuriata a distanza:
Le Iene, questa trasmissione che è in fase di contrizione perché ha fatto un servizio contro la lobby LGBT, ha ritenuto di scrivere questo copioncino triste interpretato da J AX e Fedez, guidati da Nadia Toffa. Una cosa imbarazzante, in cui i due recitano un copione scritto, con l'assistente di studio in piedi che chiama l'applauso del pubblico a ogni cosa che dicono.
Per dare un po' di sapore a questa pietanza insipida, hanno fatto un dito medio rivolto alla gente del family day, una cosa bieca fatta da questi due personaggi, cantanti come dice Guccini, di giorni sciagurati, che avranno soldi e gloria ma non hanno scorza. Fedez fa tutta la stagione a X Factor, le Iene gli fanno il servizio marchetta, poi ti credo che hanno successo. Cito Guccini quando dice 'il pubblico ammaestrato che non gli fa paura'. Sono due cantanti di giorni sciagurati, se avessero avuto scorza mi avrebbero fatto fare il contraddittorio, così li asfaltavo. Li asfaltavo. Queste sono persone che non vogliono il contraddittorio, hanno paura del conflitto delle idee. Fedez mi fa un free-style? Ma che mi fa... Mo te lo dico io che mi fa Fedez... Quella scena di Fedez e J Ax è di una violenza intollerabile nei confronti di milioni di mamme e papà che si alzano e vanno a lavorare, non a fare i cazzoni in televisione.
Appare curioso che Adinofli non abbia contattato quella redazione con cui dice di essere stato in contatto con la redazione per curare un servizio anti-gay. Non sarà che avrà mentito? E con quale pretesa vuole un contraddittorio a fronte dei suoi comizi a senso unico in cui è bandita ogni oppinione contraria, con tanto di buttafuori che in Lombardia hanno cacciato un ragazzo che aveva osato porre una domanda lecita ma critica verso il suo operato? La risposta pare ovvia: lui crede di valere di più esattamente come ritenere che le sue due famiglie debbano valere di più.
E se sappiamo che Adinolfi sarebbe probabilmente capace di qualunque cosa pur di apparire in televisione, a dir poco patetica è la chiusura del suo intervento: quello stesso personaggio che vorrebbe stappare i bambini ai loro genitori mentre dispensa giudizi di condanna contro le famiglie altrui, afferma:
Se noi avessimo fatto una trasmissione e avessimo fatto un dito medio mandando platealmente affanculo Luxuria, cosa sarebbe successo il giorno dopo? Siamo fatti oggetto, nel silenzio generale, di una violenza incredibile. Ieri un sito LGBT ha scritto un articolo chiedendo un intervento dei servizi sociali su mia figlia, vi rendete conto? Su mia figlia! Questo è il livello di violenza cui siamo esposti quotidianamente.
Insomma, se qualcuno gli fa notare che l'uso politico della figlia è sconsigliato persino dalla polizia postale, lui parla di «violenza». Poi quando guadagna soldi vendendo libri che insultano il figlio di Elton John, allora la spaccia per «libertà d'opinione».
Il bello è che si dice "cristiano" nella sua pretesa di voler giudicare senza essere giudicato, ma se avesse provato a leggere i Vangeli al posto di usarli come oggetto di offesa contro il prossimo, probabilmente ora saprebbe che Gesù lo aveva nesso in guardia sulle conseguenze di un atteggiamento come il suo.