Provita: «I veri omofobi sono quelli che negano che i rapporti gay valgono meno di quelli etero»


L'organizzazione Provita Onlus ama diffondere odio contro i gay quasi quanto ama auto-assolversi da ogni accusa di omofobia sostenendo che è per il bene dei gay che loro vogliono curarli dalla loro perversa esistenza. Una peccaminosa vita che non merita di essere vissuta perché contraria al volere del grande Toni Brandi, emblema dell'univo vero uomo ariano così come teorizzato dalla sua organizzazione.

In un surreale articolo, l'organizzazione politica di estrema destra afferma:

Se l’omofobia è “odio per le persone omosessuali”, nonostante tutte le accuse violente, gli improperi e le minacce che ci arrivano, a noi l’omofobia non ci appartiene.
Abbiamo a cuore l’uomo, l’essere umano. E siamo convinti che il suo sommo bene sia trovare la strada che la natura (Dio, per chi ci crede) ha tracciato per sviluppare la sua personalità e realizzarsi nella vita (eterna, per chi ci crede).
Quando si devia dalla strada della natura si cammina verso il baratro, la depressione, l’infelicità (l’inferno, per chi ci crede). Siamo quindi convinti che non si tratta affatto di omofobia il mettere in guardia dall’uso disordinato del corpo proprio e altrui: abbiamo tante volte detto che l’ipersessualizzazione che caratterizza la nostra società è nociva per tutti, a prescindere dai gusti sessuali.

Insomma, Hilter non odiava gli ebrei, semplicemente voleva aiutarli ad espirare il loro peccato che il nazismo indicò come l'accusa di aver ucciso Gesù. Così come non serve particolare fantasia ad immaginare che il loro sostenere che i gay possano essere resi eterosessuali sia una strenua promozione di quelle fantomatiche "terapie riparative" che sono costati la vita a tantissimi adolescenti sgraditi a Brandi. Ma è in quella feorcia che anima l'organizzazione forzanuovista che l'articolo afferma:

Tra coloro che praticano sesso in modo disordinato, gli omosessuali sono purtroppo in prima linea: i rapporti che essi intrattengono (maschi o femmine che siano) sono intrinsecamente innaturali, oggettivamente pericolosi: e non hanno alternative, se non la castità. Metterli in guardia non è affatto omofobia. E’ certamente un fattore di crisi, per le tante persone buone, intelligenti, pacifiche che hanno tendenze omosessuali. Ce ne dispiace. Ma la crisi è anche il momento di svolta, dalla crisi viene la rinascita… L’omofobia (l’odio per gli omosessuali), invece, è di chi insiste che a dire che i rapporti omoerotici sono equivalenti ai rapporti sessuali tra maschio e femmina.
E’ curioso che quando diciamo che la promiscuità sessuale e il sesso disordinato tra uomo e donna sono dannosi (e pericolosi) non veniamo accusati di “eterofobia”. Se invece diciamo la verità sull’omoerotismo siamo accusati di omofobia. La dottoressa De Mari ne sa qualcosa.

Ormai la signora De Mari è vista come un nuovo messia, la donna che incarna l'odio contro i gay e che legittima qualunque forma di violenza verbale contro di loro. Non pare un caso che il neologismo "omoerotismo" coniato dalla redattrice di Mario Adinolfi sia ormai diventato di usco comune nell'integralismo, con l'accezione di una negazione dell'esistenza dell'omosessualità come orientamento sessuale e non come depravata condizione di inferiorità biologica.

L'articolo prosegue con la solita dialettica volta a far percepire i gay come persone violente, immeritevoli di dignità, diritti e vita:

Ci aspettiamo quindi i soliti insulti e la solita violenza verbale (di pochi, rumorosi, incoerenti, malati di vera omofobia) se, vista la notizia di pochi giorni fa, per esempio sulla Nuova Bussola Quotidiana, accusiamo di omofobia la Regione Emilia Romagna per i finanziamenti che fornisce a certe associazioni gay: questo sì che è omofobia, odio per le persone omosessuali.
Scrive Andrea Zambrano:«La Regione Emilia Romagna finanzia con i soldi dei contribuenti (decine di migliaia di euro ogni anno, da diversi anni, ndR) chi promuove il sesso di gruppo gay». Si tratta della ong Blq Checkpoint che «oltre a fornire supporto per effettuare i test dell’Hiv fuori dall’ambito ospedaliero, dà la possibilità agli omosessuali di accedere alle bacheche per lo scouting, cioè per rimorchiare, e fornisce informazioni molto dettagliate sul chem sex, la pratica di fare sesso omo sotto l’effetto di droghe. Il tutto alla luce del sole e con l’aperta volontà di ridurre il rischio; sicuramente uno strumento per propagandare la promiscuità sessuale, che anzi viene presa come dato di fatto nel mondo gay.»

Con toni sempre più propagandistici, l'organizzazione di Brandi aggiunge:

Ebbene, per lo stesso motivo, noi accusiamo di omofobia le associazioni come l’OMS, o come Blq Checkpoint e la Regione Emilia Romagna che la finanzia.
Come possono pretendere che si riduca il rischio delle infezioni (che poi l’HIV è solo una delle tante. E forse non è la più diffusa. E non si parla delle conseguenze fisiche-anatomiche dei rapporti omosessuali) dicendo semplicemente “attenti a non farvi male, ma fate pure“?

E poi sentenzia:
Ohibò: ma ‘ste cose le dice anche la De Mari! Allora sono vere! E perché la De Mari è stata linciata e denunciata? Perché lei dice che “non basta mettere le scarpe di gomma, per non restare fulminati mettendo le dita nelle prese della corrente”?

Lasciando perdere la vergognosa strumentalizzazione con cui l'organizzazione di Brandi pare provare piacere sessuale dinnanzi agli insulti della De Mari per poi rinnegarli quando parla di lei, ormai insopportabili è dover subire insulti quotidiani che paiono crescere di intensità di giorno in giorno.
Si tratta di proclami firmati sempre dallo stesso manipolo di persone, sempre da gente legata a organizzazioni catto-fascite che vedono nella Russia di Putin una meta a cui ambire. Gente che difende i preti pedofili ma che condanna l'amore, ritrovandosi pure ad essere riconosciuta come "onlus" dallo stato italiano.
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