Università di Brescia. Gandolfini salirà in cattedra per insegnare l'intolleranza agli studenti


Dal palco del family day, Massimo Gandolfini si lanciò nel sostenere che il sesso non sia un piacere ma un dovere. Si dice fermamente convinto che l'obiettivo ultimo dell'uomo sia quello di ingravidare una donna (possibilità peraltro a lui negata, dato che la sua unione è sterile) e che la compresenza di un pene e di una vagina siano un requisito indispensabile per fare una famiglia.
Ora l'integralista racconterà queste sue tesi anche agli studenti del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Brescia, dove avrà l'occasione di promuovere l'intolleranza tra i giovani attraverso una conferenza a senso unico dal titolo "Unioni civili, conquista di civiltà o attacco alla famiglia?".
I relatori saranno lui e Mauro Paladini, un docente di diritti civile dell'Università di Brescia che per contro del Centro Studi Livatino ha cercato di contrastare l'approvazione della legge sulle unioni civili mediante un testo presentato dall'Unione Giuristi cattolici in collaborazione con il gruppo di Gandolfini. I due hanno più volte lavorato insieme all'interno di vari atenei in nome dell'associazione Scienza&Vita.

Nel compiacersi per questa incursione omofoba, l'organizzazione di estrema destra guidata da Toni Brandi scrive:

Nell’intento di differenziare questo incontro da quelli passati, che hanno avuto esclusivamente relatori legati al mondo Lgbt (o comunque sostenitori delle loro istanze) senza che vi fosse la possibilità di presentare agli studenti le ombre di queste unioni civili, è stato comunicato agli organizzatori delle conferenze passate che si optava per la forma del dibattito con contraddittorio, affinché gli studenti potessero ascoltare sia chi ritiene queste unioni un pericoloso attacco alla famiglia sia chi le ritiene una conquista di civiltà.

Per farla breve, si sosterrà che la pari dignità non ha senso se qualcuno nomina il nome di Dio invano per sostenere di meritare maggiori diritti, maggiori tutele e maggiori privilegi in virtù di come la vista di un paio di tette procuri loro un'erezione. Pare assurdo, ma la rivendicazione è proprio quella, dato che non c'è alcuna altra differenza tra una famiglia gay e una etero se non le preferenze sessuali (soprattutto considerato come Gandolfini ami parlare id procreazione nonostante il suo matrimonio sia sterile e i suoi figli siano stati adottati al pari di come lui non vuole possa fare una famiglia gay).
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