In un uso politico della paura, Filippo Savarese scrive agli omofobi per promuovere la Lega di Salvini


Forse non v'è mai stato dubbio che l'odio promosso dall'integralismo cattolico avesse finalità prettamente politiche, ancor più se si considera come basti osservare il loro atteggiamento per poter dubitate lecitamente che possano credere in Dio. Si parla di madonne e di santi solo per ingannare i bigotti, ma basterebbe anche solo leggere la quarta di copertina dei Vangeli per sapere che un atteggiamento di chiusura e di persecuzione verso il prossimo non è un atteggiamento cristiano.
Ed infatti non è di Dio ma di Salvini che parla la lettera che Filippo Savarese ha inviato a nome della CitizenGo a chiunque abbia firmato una qualsiasi petizione proposta dall'organizzazione di Ignacio Arsuaga. Nella breve missiva, l'integralista sostiene che la tutela dei gay sia una gravissima minaccia alla libertà e indica in grassetto la necessitò di votare Lega Nord e IdeA se si vuole essere certi di poter assistere ad una istituzionalizzazione della discriminazione. Il tutto, peraltro, mentre Savarese si tiene ben stretta quella legge Reale-Mancino che prevede da decenni delle tutele specifiche per la minoranza di cui lui fa parte, ma che lui esige non possa essere estesa ad altri. E non pare certo un caso che Filippo Savarese promuova proprio quella Lega Nord che lo aveva invitato come responsabile della formazione all'omofobia dei giovani del partito.

Il tentativo di creare una paura sfruttabile politicamente appare evidente in ogni passaggio della mail (intitolata "Umbria: giorno triste. Ma c'è speranza") in cui si sostiene che impedire la violenza contro il prossimo limiti la libertà dei violenti (un po' come se si sostenesse che punire gli omicidi sia contro al libertà degli assassini). Scrive:

Da oggi inizia un periodo buio per la libertà di pensiero e d'espressione in Umbria. Ieri infatti i gruppi del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle in Consiglio Regione hanno approvato, con l'astensione complice di Forza Italia, la liberticida legge sul contrasto all'omofobia e alla transfobia. Si sono battuti contro il gruppo della Lega Nord e il Consigliere De Vincenzi di IdeA, che invece hanno rappresentato le ragioni delle famiglie e del Bene Comune.

Ovviamente è opinabile che discriminare o picchiare un gay sia parte del "bene comune", così come si potrebbe dire altrettanto di quei troppi suicidi tra adolescenti causati proprio da quella discriminazione che lui tenta di spacciare come "libertà d'espressione".
Ma se si inserisce il discorso in quel contesto in cui l'integralismo ha una De Mari che usa San Giuseppe per promuovere l'uso di armi da fuoco e la depenalizzazione dell'omicidio e un Amato che promuove fantomatiche "terapie riparative" che possono solo danneggiare le sue vittime, pare evidente che le parole non contino più nulla e che l'unico messaggio che si sta cercando di veicolare è che bisogna avere paura del prossimo e che non si deve temere di far del male al prossimo quando ci si trincera nel proprio orticello.
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