La desolazione nelle piazze delle Sentinelle in piedi in difesa delle bufale sul web


La veglia delle Sentinelle in Piedi di Pontremoli appare come l'ennesima testimonianza di un movimento che si sta disgregando. Pare che i loro leader non riescano più ad incanalare l'odio per attribuire a quattro manifestanti impauriti tutte quelle rivendicazioni che qualche potente lobby vorrebbe attribuire loro attraverso la promessa di una "difesa" del loro orticello.
C'è quasi da provare tenerezza verso quei pochi personaggi che ancora rispondono agli appelli lanciato da Benedetta Frigerio, ormai costretti a lasciare metri e metri di distanza tra di loro per mimetizzare numeri sempre meno gratificanti. Il tutto prima che in diretta Facebook qualcuno legga quel comunicato e quelle rivendicazioni che vengono inviati dai leader attraverso moduli prestampati che vanno letti tali e quali, in quella modalità in cui il silenzio dei manifestanti è utile solo ad attribuire loro le più assurde rivendicazioni decise da altri. La partecipazione è dunque come una sorta firma in bianco su un foglio che altri compileranno, arrivando così a sostenere che quella gente pensasse ciò che altri gli hanno detto dovessero pensare.
E questa volta ai partecipanti è stato detto che si manifestava a favore delle bufale diffuse sul web e contro qualunque politica per la comunità lgbt. Hanno protestato contro quella che i loro leader definiscono "cultura dello scarto" nonostante la loro prerogativa sia proprio quella di chiedere una cultura che scarti quei bambini che hanno un orientamento sessuale sgradito al Vaticano, ai quali loro vorrebbero togliere qualunque possibilità di futuro e di dignità.
Si dicono "aconfessionali" ma poi ducono di manifestare per "la sacralità" della famiglia, ovviamente solo dopo aver escluso quelle famiglie che loro ritengino immeritevoli di dignità solo perché mettono in dubbio la loro convinzione che al sesso corrispondano ruoli sociali predefiniti: la donna deve fare figli, l'uomo deve farsi i fatti suoi e il figlio mascho deve necessariamente portare a casa una ragazza. Peccato che la vita sia più di questo e non è negando dignità agli altri che rivaluteranno la loro mediocrità.

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