La Russia mette il bavaglio a LiveJournal: sarà vietato parlare positivamente dei gay o criticare Putin


Fondato il 15 aprile 1999, LiveJournal risulta una tra le prime e più longeve piattaforme di blogging online. Nel 2007 la società venne acquistata dalla compagnia russa SUP Mediamma i server restati negli Stati Uniti, soggetti alle leggi di San Francisco.
Ora le coste sono cambiate. Le leggi "anti-terrorismo" volute da Putin hanno imposto a tutte le società russe l'obbligo di spostare tutti i loro server nel territorio controllato dal Cremlino. Ed è proprio come conseguenza di questa imposizione che il sito ha annunciato che dal 4 aprile scorso tutti i contenuti pubblicati sulla piattaforma dovranno rispettare le leggi russe, ivi incluse le leggi anti-gay.
Sarà vietato parlare di omosessualità in siti che non siano stati registrati come "per adulti" e sarà vietatissimo poter anche solo sostenere che i rapporti omosessuali abbiano pari dignità di quelli eterosessuali. Insomma, nonostante quella piattaforma abbia rappresentato un punto di riferimento per la comunità lgbt mondiale nei primi anni Duemila, ora sarà obbligatorio essere omofobi.
Ma i problemi non finiscono qui. LiveJournal ha anche dichiarato che la traduzione in inglese delle nuove regole non ha alcun valore legale e che l'unico testo vincolante è quello scritto in russo con caratteri cirillici, ossia non certo così diffusa e conosciuta. Qualcuno ha anche osservato come la traduzione inglese dell'articolo 9.2.7 non paia fedele all'origine e non indichi come a rappresentare un valido motivo per la censura di un blog ci siano anche presunti "political solicitation materials". In altre parole, qualunque critica alla leadership di Putin o al suo operato potrebbe costare il bavaglio.
Nel novembre del 2012 LiveJournal dichiarava di ospitare 39.663.771 blog di cui 1.790.795 attivi.
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