Pompei, l'esame del dna rivela che il calco è l'abbraccio di una coppia gay


Era il 1922 quando all'interno della casa del Criptoportico di Pompei vennero ritrovati i copri di due persone che si erano tenute abbracciate mentre nel 79 d.C. il Vesuvio stava distruggendo la città. Nell'Italia fascista dell'epoca, si diede per contato che un amore così grande non potesse che aver coinvolto u uomo e una donna, motivo per cui il regime li elesse a rappresentanza dell'italica virilità nel ribatterli «gli amanti».
A quasi un secolo di distanza, il direttore generale della Soprintendenza per i beni archeologici, Massimo Osanna, ha annunciato che quei corpi appartengono a due uomini non legati da parentela. Nel corso di un convegno, ha dichiarato: «Pompei non finisce mai di stupire. Si è sempre immaginato che fosse un abbraccio fra donne. Ma tac e Dna hanno rivelato che sono uomini».
Con grande probabilità, i due uomini erano una coppia gay che ha deciso di tenersi stretti l'uno all'altro negli ultimi istanti della loro vita.

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