Provita all'attacco Cristoforo Colombo: i diari del 1493 sarebbero «le estreme conseguenze dell'ideologia gender»


Alterare il significato delle parole per deriderle concetti importanti, è quanto sta incessantemente tentando di fare l'organizzazione politica "Provita Onlus" grazie agli sgravi fiscali che lo stato riconosce alla loro attività di promozione di una cultura della morte.
L'ultima follia ideata dal gruppo di estrema destra è il sostenere che i transessuali non abbiano alcuna identità, ma siano solo dei malati mentali che si travestono. In passato li paragonarono a persone che giovano a fare i cani, oggi a persone che si vestono da sirena. Il tutto in un ossessivo e diffamante processo di demonizzazione di un intero gruppo sociale ispirato alla propaganda nazista, in un ottica che pare finalizzata a promuovere il neofascismo di Forza Nuova (guarda caso, proprio il partito guidato dal padre del loro caporedattore).
L'imbarazzante articolo è firmato dal solito Federico Catani, ossia da quel fondamentalista che basa la sua intera esistenza sullo sbraitare istericamente per le piazze quanto gli piacciano le donne e quanto esiga maggiore dignità sociale in virtù delle sue erezioni. Posizioni per cui vengono investiti fondi pubblici da parte di uno stato capace di riconoscere lo status di "onlus" a chi si occupa di stupidaggini simili, anche se quei fondi avrebbero potuto aiutare bambini in difficoltà o anziani abbandonati. Ma evidentemente i bambini possono crepare e glia anziani possono essere abbandonati se Toni Brandi esige di ottenere fondi pubblici per parlare di quanto sia convinto che le sue erezioni debbano comportare privilegi sociali. Scrive Catani:

Le storie sulle sirene sono sempre state affascinanti, ma forse nessuno ha mai associato tale mito all’ideologia gender. In Brasile invece c’è chi davvero si sente sirena ed ha fatto di questa sua ‘identità’ addirittura una professione e uno stile di vita. [...] Il problema però è che Mirella Ferraz dichiara pubblicamente di essere e sentirsi sirena, nonostante le gambe (che infatti copre con una bella coda dotata di pinne). Addirittura sostiene di essersi sempre considerata tale, sin dalla nascita. Da piccola poi portava conchiglie in testa e proprio per il suo modo di fare veniva presa in giro dalle compagne di classe e discriminata. Oggi però ha molto successo e guadagna bene, poiché oltre agli spettacoli e alla vendita di code da sirena tiene anche dei corsi e scrive libri sempre sullo stesso tema. Sta bene così e non le fanno più ne caldo né freddo le critiche che riceve per la sua, chiamiamola così, originalità.

Ma dato che una sirena femmina rischia di la fantasia sessuale del lettore medio del loro sito, ecco che Catani passa immediatamente a dare libero sfogo ai suoi più bassi pregiudizi nel lamentare che quella forma artistica non è viene agli uomini. Il tutto, rigorosamente, a sperse della collettività mentre Provita chiede ai propri lettori di dirottare nelle loro casse dei soldi che magari sarebbero potuti finire a finanziare la ricerca di una cura per il cancro. Afferma:

Ma non ci sono solo sirene femmine. Sempre in Brasile sta spopolando in discoteche ed eventi vari pure Davi Sereio, un ragazzo figlio di pescatore e che sin da bambino è stato a contatto col mare. E con l’acqua marina si è trovato talmente a suo agio che a vent’anni ha deciso di diventare un… sireno. Davi sostiene di essere contento della sua scelta, perché gli permette di sentirsi in sintonia con la natura e e con se stesso. Anche lui, però, dice di non essere accettato da tutti e di ricevere molti attacchi, però non se ne preoccupa.
Come scrive il giornale El Español, che ha fatto questo scoop, il ‘sirenismo’ è ormai “un movimento etico ed estetico di ego e di fantasia, mischiato al rispetto per la natura e al benessere del mondo marino“. E parla esplicitamente di transgenderismo, perché se uno si sente sirena, ha tutto il diritto di esserlo.

Ovviamente la realtà è un po' diversa da come Catani la spaccia. L'articolo di El Español spiega chiaramente come si sia dinnanzi ad un «movimento etico ed estetico fatto di ego e fantasia mescolati con il rispetto della natura e del benessere con il mondo marino», così come il quotidiano spagnolo riporta anche come Sereio abbia espressamente precisato che quel gioco non ha nulla a che vedere con l'orientamento sessuale: «Non lo faccio perché sono gay o perché sono una drag queen, lo faccio è perché ho voglia. Alcuni mi criticano, non mi piace ma non importa, metto la mia coda e vado a fare il bagno. È un modo di per sentirsi in sintonia con l'ambiente, ed è quello che mi dà la vita».
Anche il riferimento al transessualimo citato da Catani appare come una forzatura, dato che il termine compare solo in un'unica frase, quando il giornale afferma che: «a ritenere le sirene un personaggio transgender fu Cristoforo Colombo, che parlò di un avvistamento da parte di un membro del suo equipaggio: "Tre sirene sono venute dal mare, ma non erano così belle come le si dipinge, in un qualche modo avevano un viso maschile"». La frase venne scritta nel 1493 all'interno del suo diario di bordo.

Incurante dell'evidenza di come la sua critica si basi sul sostenere che una persona non debba potersi vestire da sirena, il sito integralista sentenzia:

Siamo in piena ideologia gender, portata alle sue estreme (ma logiche) conseguenze. Dopo il ragazzo che vuole divenire marziano, di cui abbiamo già parlato, ora la nuova frontiera è il sirenismo. Presto saranno accusati di ‘sirenofobia’ quanti considerano tutto ciò una follia?

Passi che la libertà di espressione permette a Catani di inventarsi tutte le "ideologie" che vuole e possa permettergli pure di criticare i vestiti che lui vorrebbe impedire di indossare, ma intollerabile è come queste stupidaggini vengano finanziate anche a spese della collettività.
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