Arrestato a Mosca attivista italiano: stava consegnando firme contro la persecuzioni dei gay

Yuri Guaiana, attivista lgbt italiano dell'associazione Certi Diritti e membro del board di Ilga Europe, è stato arrestato dalle autorità russe mentre si trovava a Mosca per consegnare alla procura generale due milioni di firme contro la persecuzione degli omosessuali in Cecenia.
Grazie all'intervento del consolato, Guaiana è poi stato rilasciato anche se gli è stato impedito di portare a termine la sua missiomissione. «Ci penserò quando sarò tornato in Italia», assicura l'attivista.
All'Ansa ha poi raccontato che «eravamo a circa 3-400 metri dalla procura con degli scatoloni per consegnare le firme che abbiamo raccolto, due milioni, quando siamo stati avvicinati da alcuni poliziotti che ci hanno chiesto dove stavamo andando. Siamo stati fermati e portati in una delle loro camionette. Ci hanno requisito tutto il materiale che avevamo con noi, poi siamo stati trasferiti dove siamo adesso».
Prima di essere fermato, l’attivista aveva anche spiegato che «siamo qui per consegnare più di 2 milioni di firme al procuratore generale. Non è mai avvenuto prima, più della popolazione cecena (circa 1,3 milioni) chiede che si faccia un'inchiesta efficace e che si fermino subito arresti, torture e uccisioni di gay. I cittadini russi meritano di vivere in libertà e in uno stato di diritto. La Russia deve rispettare i trattati internazionali che ha sottoscritto. Nessuno deve sacrificare la propria libertà e la propria vita solo a causa di quello che si è e di chi si ama, né in Cecenia né da nessun'altra parte».


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