Cascioli attacca Avvenire perché ha difeso Ricci senza promuovere le sue "terapie riparative"


Pare incredibile, ma la vergognosa strizzata d'occhio di Avvenire alle fantomatiche "terapie riparative" dell'omosessualità ha scatenato l'isteria degli integralisti, i quali chiedono a gran voce posizioni ancora più intolleranti contro i gay.
A guidare l'offensiva è il solito Riccardo Cascioli, ossia il direttore ciellino di siti omofobi come La Nuova Bussola Quotidiana e Il Timone. E se alcuni "cattolici" difendono lo psicologo Ricci sostenendo che l'Ordine sia intervenuto per la sua "difesa" della definizione di famiglia in chiave strettamente eterosessuale, Cascioli non fa mistero di sapere bene come l'uomo sia sotto accusa per il suo sostenere che l'orientamento sessuale dei gay possa essere "curato". Ed è così che prova a contestare l'articolo scrivendo:

Punto uno: «l'omosessualità di per sé non è una patologia. Dobbiamo accogliere il frutto della ricerca scientifica con serietà. Al momento attuale l'omosessualità è considerata una variante della sessualità senza una connotazione patologica a priori». Cosa capisce il lettore? L'omosessualità non è più un disordine oggettivo – come afferma il Catechismo della Chiesa cattolica -, ma una delle possibili varianti della sessualità: omo, etero, fluido, cosa importa? Tutto è sullo stesso piano, l'importante è «la felicità e il benessere».

Sostenuto che la Chiesa dovrebbe indicare nell'eterosessualità la discriminante per istituite una nuova "razza ariana" ritenuta superiore agli altri per presunto diritto di nascita, Cascioli aggiunge:

Punto due: Secco no alle terapie riparative, così come a quelle affermative, anche qui tutto sullo stesso piano. Ovvio, se l'omosessualità è soltanto uno dei possibili orientamenti sessuali, soltanto l'offrire la possibilità di un percorso che porti all'eterosessualità diventa una violenza. Questo ci fa capire perché associazioni come il Gruppo Lot di Luca Di Tolve siano ostracizzate dai vescovi italiani mentre fioriscono gruppi cristiani di Lgbt. E chi vive con disagio la propria omosessualità, chiede il giornalista? C'è la psicoterapia, risponde Cantelmi, perché ogni disagio va ascoltato. In altre parole accompagnare, discernere, ecc. Il disagio dunque, nel caso non fosse chiaro, non ha radice nell'omosessualità.

Esatto. La sua teoria è che la difficoltà ad accettare la propria omosessualità non dipenderebbe da quello stigma sociale che lui promuove quotidianamente, ma sarebbe la conseguenza dell'essere diversi da lui Poi l'integralista passa al sostenere che qualunque pensiero osi mettere in duscussione i suoi pregiudizi debba essere ritenuto inaccettabile, divenendo quasi patetico nel citare il suo giornale come "prova" delle sue teorie:

Punto tre: non c'è solo il gender cattivo, c'è anche quello buono: i gender studies, che ci hanno insegnato a combattere contro gli stereotipi di genere, ci dice Cantelmi. E qui torna la favoletta su cui Avvenire insiste ormai da tempo, una strategia per far passare l'ideologia gender dando l'impressione di combatterla. Su La Nuova BQ, a suo tempo lo ha spiegato chiaramente lo psicologo Roberto Marchesini, ma anche Giancarlo Ricci ha spiegato chiaramente come i gender studies derivino dal costruttivismo: «L'identità sessuale, e in generale la sessualità umana, viene cioè concepita essenzialmente come l'effetto di una costruzione culturale e sociale. La natura è esclusa, anzi superata. Ciò che è naturale è ampiamente disponibile, modificabile, superabile in vista di una mutazione antropologica in cui il genere potrà essere liberamente scelto». I gender studies insomma non hanno portato alcun beneficio, sono invece un attacco alla metafisica, alle basi della nostra civiltà, sono la negazione di una natura con una sua finalità.

Peccato che lui stia commentando la sua reinterpretazione di quegli studi, sostenendo che li si dovrebbe interpretare dato che i testi originali non sarebbero così facilmente attaccabili.

E tutto questo al solo fine di ostentare il suo compiacimento verso qualunque personaggio possa permettergli di promuovere l'odio omofobo:

Sì, è vero: l'ordine degli psicologi che vuole processare Ricci è vergognoso. Ma Avvenire è forse anche peggio: neutralizza il suo pensiero facendo finta di difenderlo.

Interessante è anche un'altra evidenza: Cascioli dichiara implicitamente che il vittimismo di Avvenire si sarebbe basato su una falsa testimonianza che potesse far presa anche sui cattolici più moderati. Lui reinterpreta i fatti per spronare i suoi ad odiare i gay. Peccato che si sia dinnanzi a due menzogne buttate lì per sfruttare la credenza religiosa come strumento di offesa.
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