Pubblicità Diesel. Un ragazzo bacia una ragazza, ma per l'integralismo sono due gay «perversi» che «istigano alla pedofilia»


Un ex generale dell'esercito, molto vicino al movimento politico di Mario Adinolfi, è l'autore di un curioso post pubblicato su Facebook in cui illustra strane teorie complottiste legate alla campagna pubblicitaria della Diesel labciata lo scorso febbraio. Afferma:

Questa è la vergognosa immagine, comparsa ieri su di un bus romano, l'immagine ritrae chiaramente due maschi, il quale quello più adulto conduce "il gioco" mentre quello più giovane subisce l'avance. Vi sembra normale? Vi sembra un messaggio promozionale accettabile? Vi sembra una pubblicità fatta con logica e buonsenso? Per quanto mi riguarda è istigazione alla pedofilia!

Con la solita pacatezza che contraddistingue gli adinolfiniani, tra i commenti di personaggi rigorosamente legati al "Popolo della famiglia" c'è chi sbraita: «Sicuramente pedofilia! Finestre di Overton in corso: dopo le unioni civili e la legalizzazione dell'eutanasia, adesso è il momento di sdoganare l'incesto e la pedofilia». Oppure: «Che schifo! Vogliono sdoganare la pedofilia... neanche gli animali... meglio che si mettano una corda al collo e si gettino nel mare.. a cospetto di Dio.. avranno quello che si meritano 'sti bastardi».

Secondo la strategia propagandistica dell'integralismo cattolico, ogni pretesto per fomentare odio antigay viene rigorosamente cavalcato dall'intera lobby, motivo per cui non stupisce come l'"Osservatorio Gender" di Rodolfo De Mattei si sia affrettato
a scrivere: «Bacio pedofilo sugli autobus di Roma? A guardare l’incredibile foto scattata ieri 3 maggio per le vie del centro di Roma sembra proprio di si!». Ed ancora: «La vergognosa immagine ritrae infatti, in primo piano le effusioni tra due maschi, a petto completamente nudo, molto diversi tra loro: chi conduce il gioco è l’uomo più grande sulla destra, di carnagione scura, che con uno sguardo di chiara attrazione sessuale avviluppa a sé, nell’atto di voler dare un bacio, il secondo “uomo”, all’occhio molto più giovane di lui, un biondino adolescente che sembra subire in maniera passiva le avances del primo».
Se non è chiaro perché si usino le virgolette nell'indicare quello che loro sostengono sia un uomo, l'articolo si affretta a condannare l'intera campagna pubblicitaria basata sull'invito ad abbattere i muri prima di sentenziare: «Quello che non era evidente è che al di là del muro fosse contemplato anche il bacio simil-pedofilo tra un uomo adulto e un giovane adolescente. Ma si sa, una volta abbattute le barriere morali qualsiasi pulsione o perversione diviene possibile! Quello che è incredibile è che il Comune di Roma o chi per lui abbia dato il benestare a tale rivoltante campagna pubblicitaria, rendendosi complice di un devastante messaggio di promozione e legittimazione di una sessualità perversa».
Il riferimento è ovviamente a quell'omosessualità che loro amano demonizzare e che vorrebbero punire mediante limitazioni alla libertà personale simili a quelle introdotte nell'ordinamento russo da Putin.

In realtà lo scatto fa parte di una campagna intitolata "Make love not walls" (Fate l’amore non muri) che è stata curata da David LaChapelle e che mira a promuovere la dignità di ogni singola storia d'amore contro l'odio che sta emergendo in questo preciso momento storico. Non a caso il simbolo della campagna è un carrarmato gonfiabile che viene tramutato da mezzo di guerra a simbolo con cui creare pace ed abbattere muri.
E se sinceramente non serve molto impegno a comprendere come le due persone raffigurate nella pubblicità siano entrambe adulte (motivo per cui non pare comprensibile il riferimento alla pedofilia), tragicomico è come pare non si siano accorti di come si sia dinnanzi ad un uomo e una donna (così come qui e qui si può facilmente constatare, esattamente così come facilmente si può osservare come i due ragazzi appaiano pressoché coetanei). L'ennesimo autogol pare dunque riconfermare la loro abitudine a ridefinire la realtà a proprio piacimento, sempre e costantemente con l'obiettivo di alimentare odio contro un intero gruppo sociale a cui vorrebbero negare il diritto fondamentale alla pari dignità.
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