Tommaso Scandroglio sostiene che l'omofobia non esista, ma debba essere incoraggiata nel nome di Gesù


La Nuova Bussola Quotidiana è un organo politico che ama strumentalizzare la credenza popolare con precise finalità propagandistiche. E dato che il loro direttore ha puntato molto sull'omofobia come mezzo per ottenere consensi, vien da sé che non ami quai cattolici che osino mettere in dubbio si suoi dogmi su un Dio ombrofobo a cui piacerebbe assistere agli ammessi di uomini eterosessuali che ingravidano donne sottomesse. Ed è così che in occasione delle veglie contro la violenza omofobia organizzate da numerose parrocchie, loro si lamentano istericamente di quell'atteggiamento di amore attraverso un articolo di Tommaso Scandroglio dal titolo "Veglie per inesistenti vittime dell'omofobia". Preoccupandosi di nominare il nome di Dio invano giusto a sottolineare, scrivono:

“Vegliate e pregate per non cadere in tentazione” ci ammoniva Gesù. Ma cosa fare se la tentazione sta proprio nel vegliare? Viene da chiederselo dopo aver appreso che molte parrocchie cattoliche e altrettante realtà non cattoliche hanno promosso veglie di preghiere e fiaccolate “per le vittime dell’omofobia, transfobia e dell’intolleranza”. Tutte queste iniziative sono raccolte sotto il titolo “Benedite e non maledite” e hanno trovato eco soprattutto sul portale Progetto Gionata, piattaforma molto attiva per omosessualizzare la Chiesa.

Ricorrendo a strumentalizzazioni assurde e spergiurando su Dio che sia tollerabile essere contrari all'esistenza di qualcuno al pari di come i nazisti erano contro gli ebrei, aggiungono:

Spesso le veglie e fiaccolate saranno frutto della collaborazione ecumenica di più fedi cristiane e vedranno la partecipazione anche dell’associazionismo cristiano, di quello LGBT e di quello che apparentemente nulla c’entra con queste iniziative come Palermo contro le mafie (perché forse chi è contro l’omosessualità è mafioso?).

Ed ancora, sostenendo che i reati omofobi debbano essere santificati nel nome di Dio quasi come se la morte e la persecuzione fossero tollerabili se si citano a casaccio dei versi del Vangelo in una chiara ostentazione di come non se ne sia capito il senso, affermano pure:

Notevole l’estensione geografica di queste veglie, quasi planetaria, e quindi lo sforzo organizzativo profuso per coordinarsi. Notevole poi che queste veglie siano iniziate 11 anni fa, segno che il processo di omosessualizzazione della Chiesa per essere efficace non poteva che essere lento e graduale.
Il senso di questa iniziativa è bene espressa da don Paolo Cugini, parroco di quatto chiese nella diocesi di Reggio Emilia Guastalla, che così commenta: “C’è troppa violenza nel mondo, violenza che si manifesta non solo con le guerre o con la forza fisica, ma anche con le idee e la ragione. Quando non accettiamo che gli altri siano diversi da noi e vogliamo a tutti i costi curarli, farli a nostra immagine e somiglianza, facciamo violenza. Quando non ascoltiamo la realtà, che è plurale e molteplice, ma vogliamo imporre alla realtà le nostre idee e le nostre teologie, allora la violenza è dietro l’angolo”.
Tradotto: sei violento non solo quando aggredisci fisicamente o verbalmente una persona omosessuale, ma anche quando dai retta al Catechismo di quella Chiesa cattolica a cui appartiene anche don Paolo allorchè afferma che l’omosessualità è una condizione intrinsecamente disordinata. Lo sei quando inviti le persone omosessuali a cambiare orientamento perché, come ricorda San Paolo, “né effeminati, né sodomiti […] erediteranno il Regno di Dio”. Purtroppo o per fortuna questa è non la nostra teologia, come asserisce don Paolo, ma quella della Chiesa cattolica.

A riservare quella definizione contro i gay fu Ratzingher e non San Paolo, ma si sa che i "cattolici" integralisti non si cura di questi dettagli, basta citare santi e papi a casaccio come giustificazione della propria violenza. Esattamente lo stesso che fecero i nazisti nel giustificare lo sterminio degli ebrei dietro la scusa che li si poteva incolpare di aver ucciso Gesù.
L'evidente tentativo de La Nuova Bussola Quotidiana è quello di incitare e promuovere l'odio omofobico spergiurando su Dio e sui santi tutti che quello sia l'unico senso del cristianesimo: odia il prossimo tuo e trai profitto dalla sua persecuzione.

Ed ancora, è con una ferocia inumana che il sedicente giornale cattolico aggiunge:

Queste veglie di preghiere sono una delle espressioni del fenomeno dell’omoeresia. Con il pretesto di pregare per le vittime di discriminazione si diffonde tra i credenti non il credo cattolico sull’omosessualità, ma quello gay. Un vero cavallo di Troia: con la scusa di accogliere le persone omosessuali si accoglie l’omosessualità, non distinguendo più tra peccato e peccatore.

Si passa poi a negare persino che l'omofobia che loro propagandano esiste, un po' come i nazisti negavano di sapere che cosa avvenisse in quei centri di sterminio da cui usciva fumo nero. Spergiurano:

Un appunto: secondo le associazioni omosessuali che hanno stilato il famigerato documento dell’Unar “Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere (2013-2015)” e la Rete Lenford a tutela delle rivendicazioni gay non vi sono atti significativi di discriminazione in Italia. Dati confortati di recente anche dall’associazione omosessuale Parks relativamente al mondo del lavoro. Veglie di preghiere e fiaccolate dovrebbero essere sempre più promosse non per fantomatiche persecuzioni, ma per i cristiani che in tutto il mondo a migliaia ogni anno perdono la propria vita a motivo della fede.

Paragonando i gay a dei ladri, il sedicente cattolico ci premura anche di infilare con la forza il proprio odio nella bocca di Gesù, spregiando che lui sicuramente sarebbe statoi omofobo:

Appare quindi evidente che la supposta ma inesistente discriminazione è solo un pretesto. L’omoeresia strumentalizza il concetto di discriminazione nel seguente modo. Primo punto: Gesù ama tutti nella condizione in cui si trovano. Vero, ama tutti, ma non ama tutte le condizioni in cui si trovano. Ama tutti i peccatori, ma nessun peccato. Ama la persona omosessuale non affinchè continui ad avere rapporti omosessuali, ma perché si astenga da essi. Di contro dovremmo ammettere che Gesù, amando anche i ladri, non li sproni a cambiar vita e a deporre il piede di porco a favore del crocefisso, bensì li incoraggi a continuare sulla via del furto.

Il tutto giungendo a sentenziare:

Le veglie e le fiaccolate allora sono manifestazione plastica dell’omoeresia in azione. Atteggiamento eretico, che rimanda ad uno erotico, perché non si vuole promuovere dall’esterno - come farebbe un qualsiasi circolo Arcigay - l’omosessualità e la transessualità come condizioni buone, bensì dall’interno della Chiesa cattolica spacciandole come particolari strade per la santità personale.
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