Tra isteria e complottismo, l'integralismo vede "gender" ovunque


L'isteria gender pare non conoscere limiti. I suoi ideologi, ossia quella lobby che sostiene che la tolleranza e ogni contrasto alla discriminazione debbano essere ritenuti un attacco alla loro idea di "famiglia" come di una comunità basata sull'eterosessualità in cui sogni ed ambizioni devono essere calpestati nel nome della procreazione coatta (possibilmente finalizzata alla produzione di bambini che possano essere impiegati come soldati in una guerra di religione contro l'Islam, così come Adinolfi rivendica).
In un messaggio che Simone Pillon indirizza ai mullā integralisti (includendo i nomi di Maria Rachele Ruiu, Jacopo Coghe, Filippo Savarese, Marco Invernizzi, Emmanuele Di Leo, Attilio Tamburrini e
Renzo Puccetti quasi a voler sottolineare come dietro a tutto quell'odio ci siano sempre gli stessi nomi), il militante integralista afferma:

Ovviamente il gender non esiste. Tutte manie dei gruppi fascisti o leghisti o ultracattolici ivi compresi i neocatecumenali o gli adepti del rinnovamento nello Spirito. Così si legge sul sito www.maqualegender.it Un lungo e dettagliato articolo che inneggia alla libertà e al rispett* delle teorie genderist* e quasi quasi convince anche me. Quasi. Appunto
Peccato che in questi giorni stia circolando nelle prime classi delle scuole superiori un test di matematica dell'università di Manchester che potete trovare qui sotto. Ovviamente è un progetto europeo bla bla...

Usati i soliti toni decantatori verso tutto ciò che è mira al rispetto o proviene da quell'Europa che vorrebbero devastare a vantaggio del progetto russo per l'instaurazione di un'Eurasia che possa marciare sotto l'egemonia di Mosca, l'uomo aggiunge:

Parte con normali domande di matematica ma poi improvvisamente vira sul personale e chiede ai ragazzini di rispondere a domande su omosessualità, relazioni tra i generi, relazioni con i genitori, legittimazione sociale dell'aborto, femminismo e dintorni. Insomma, quello che tecnicamente si chiama gender.

In realtà basta leggere le domande del test indicato da Pillon per comprendere come il testo ponga semplici quesiti su vari temi di attualità al fine di poter tracciare dei profili che leghino i risultati dei testi matematici ad una profilazione degli studenti.
Nella spiegazione degli obiettivi del testi (ovviamente omessa dal signor Pillon) si spiega assai chiaramente come l'obiettivo finale sia quello di proporre «un breve test di Matematica seguito da una scala per la rilevazione dell’ansia e dell’auto-efficacia, più altre domande utili per ricostruire il background socio-culturale della famiglia di origine». Ed è così che si chiedeva di esprimere il proprio livello di accordo o disaccordo dinnanzi ad affermazioni come «I miei genitori sono giusti con me», «Sono migliore della maggior parte dei miei amici in cose come gli sport, la ginnastica e la danza», «Gli uomini sono più competitivi delle donne». Ed è tra quella valanga di domande che si domanda anche se gli studenti siano favorevoli o contrari a chi dice che «l'omosessualità maschile è solo un diverso stile di vita che non dovrebbe essere condannato» o che «l'omosessualità maschile è una perversione».
Insomma, un personaggio come Pillon avrebbe avuto tutto il modo di poter esprimere tutto il suo disgiunto contro quelle persone che da anni risultano vittima della sua violenta aggressione o contro quelle donne che abortiscono e cui lui vorrebbe fosse imposto di partorire a forza. E pensare che la sua stessa ideologia pare emergere da un test che parla di omosessualità nei termini «stile di vita» e non di un naturale orientamento sessuale così come dovrebbe essere inteso.
Eppure l'integralista pare andare su tutte le furie e pare dare per scontato che la chiusura mentale dei suoi seguaci farà si che facciano una bruttissima figura 8anche se, nella realtà dei fatti, non è detto che dallo studio non emerga che gli intolleranti siano bravissimi a fare addizioni e sottrazioni).

Ma dato che la propaganda deve inculcare paura se si vuole ottenere potere politico grazie ad essa, ecco che Pillon aggiunge:

Il test è solo formalmente anonimo perché i ragazzini sono invitati a lasciare la loro mail allettati dalla promessa di vincere la partecipazione a un evento internazionale.
Allora qualche domandina
1. Chi sta dietro a questa operazione, significativamente definita "surveythemonkey" tradotto "sorveglia la scimmia"?
2. Chi usa i nostri figli per fare esperimenti di statistica e correlazione tra intelligenza matematica e permeabilità al gender?
3. Chi fa collezione di indirizzi email di minorenni dopo averli fatto esporre sui loro gusti sessuali?
4. Perché nascondere domande gender in un test di matematica?
5. Perché i genitori e gli insegnanti non vengono avvisati?
6. Perché qualcuno ancora racconta che il gender non esiste?
7. Perché l'università di Manchester e l'unione europea non studiano il modo di fermare i terroristi anziché tentare di inculcare il gender negli studenti italiani?
8. Il MIUR le sa ste cose? Indagheremo. Magari qualcuno dovrà spiegare qualcosa.

Innanzi tutto va premesso che l'indirizzo email degli studenti viene chiesta con finalità assai palesi, dato che l'introduzione afferma: «Saresti disposto ad essere contattato per un'intervista? Molti tuoi coetanei hanno risposto sì. Tutti coloro che accetteranno di essere intervistati saranno invitati a partecipare alle giornate della gioventù collegate al nostro progetto di ricerca. Se sei vuoi essere contattato, indica nel box qui sotto l'indirizzo email a cui possiamo contattarti».
Riguardo a chi ci sia dietro Surveythemonkey, la risposta può essere facilmente trovata cliccando sui link presenti nella pagina o anche leggendo il lemma di Wikipedia che spiega come si sia dinnanzi ad un'azienda che gestisce una piattaforma di sondaggi online per contro di oltre 25 milioni di utenti. Il sostenere che possa esistere un nesso tra un sondaggio e il nome della piattaforma sarebbe come chiedere conto ad Adinolfi del perché la sua propaganda venga pubblicata su un sito chiamato "faccia libro"...
E per quanto si possa leggere o rileggere il questionario, non si trova traccia di quelle fantomatiche domande in cui Pillon spergiura si voglia "schedare" l'orientamento sessuale dei ragazzi, anche se forse Pillon crede che tale dato sia deducibile dalla sua strenua convinzione che ogni eterosessuale debba necessariamente odiare i gay dato che lui li destate a non tollera che la si possa pesare diversamente da lui. In fondo lui si pone come massima espressione di quella nuova "razza ariana" che la sua lobby integralista vorrebbe imporre alle nuove generazioni e non si capirebbe come potrebbe mai tollerare un dissenso al suo pensiero unico.

Assolutamente bieco e qualificante della bassezza etica e morali di alcuni ambienti di sedicenti "cattolici" è anche il riferimento al terrorismo, un'arma di mero populismo che mira a sostenere che il suo incommensurabile odio verso una parte della popolazione debba tramutarsi nel sostenere che la loro vita possa essere volontariamente danneggiata dai suoi seguaci quando ci si può preoccupar prima dei suoi personalissimi interessi. Prima viene lui, le sue paure e i suoi pregiudizi, poi quelle vite che lui ha volontariamente e colpevolmente contribuito a danneggiare... il tutto mentre sostiene che il contrasto alla sua aggressione non debba essere ritenuta una priorità. Sarebbe come se un'aggressore dicesse alla polizia che dovrebbe occuparsi di altro e lasciarlo lì indisturbato a stringere il collo della sua vittima...
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