Il 15% delle unioni celebrate a Bologna è tra persone dello stesso sesso


A Bologna sono 86 le unioni civili celebrate negli ultimi dieci mesi. Se confrontate con i 501 matrimoni, la matematica ci porta a calcolare che il 15% del totale siano state unioni fra persone dello stesso sesso.
Un dato che, ancora una volta, finisce con lo smentire la propaganda omofoba. Non è infatti trascorso molto tempo da quando l'integralismo cattolico si era accalcato nel sostenere che le unioni civili fossero state «un flop» perché l'impegno coniugale sarebbe da intendersi come una prerogativa riservata ai soli eterosessuali che non è di alcun interesse per le vittime della loro persecuzione.
Inutile a dirsi, simili frasi apparivano giù comiche se si pensava come a sostenerlo fossero quei gruppi integralisti legato al puri-sposato Adinolfi o a quel Salvini che ha collezionato una certa dose di compagne e di mogli. Ora, però, arriva la prova matematica della loro malafede e una statistica che mostra come la loro azione discriminatoria miri a sostenere che l'odio dello 0,6% di elettori debba bastare a negare pari dignità al 15% di chi chiede di assumersi un impegno di vita dinnanzi alla collettività.
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