La NuovaBQ: «La lobby gay costituisce una piaga purulenta di cui non si riesce a coprire il tanfo»


L'integralismo cattolico pare ossessionato dal sesso, soprattutto quando si tratta di mostrare un pruriginoso interesse per ciò che gli altri fanno nel proprio letto.
Ed è così che La Nuova Bussola Quotidiana ricorre all'elogio dell'astinenza sessuale quale pretesto per criticare chi non non aderisca al loro integralismo, non senza risparmiarsi un attacco ai gay. Lamentano che «le encicliche Casti connubii di Pio XI e Humanae vitae del beato Paolo VI sulla contraccezione, Veritatis splendor sulla morale generale, l'esortazione Familiaris consortio sulla morale coniugale, entrambe di San Giovanni Paolo II, sono ormai apertamente sotto accusa» e che:

Dallo studio della questione del controllo delle nascite, raccolto nel mio volume "I veleni della contraccezione", ho compreso che il punto di tenuta dell'intera impalcatura morale bimillenaria cattolica ruota attorno alla inscindibilità dei significati unitivo e procreativo dell'atto coniugale. Lo dovette ammettere persino il giurista cattolico John T. Noonan nel suo studio pro-pillola: sin dagli albori del cristianesimo «nessun teologo cattolico ha mai insegnato "La contraccezione è un'azione buona"».

Insomma, l'uomo dovrebbe pensare solo ed esclusivamente ad ingravidare una donna e nessuno dei due dovrebbe curarsi di proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili. Generalmente amano rispondere che per loro le malattie non sono un problema dato che il sesso va praticato solo in un'unione monogama indissolubile, anche se Adinolfi ha fatto sesso con almeno un paio di mogli diverse o quei politici che li appoggiano si sprecano i figli avuti al di fuori del matrimonio o di relazioni ufficiali: dai figli sparsi di Salvini al figlio annunciato dalla single Meloni durante il Family Day. Così, giusto indicare come chi condanna il prossimo è spesso il primo a sottrarsi ai propri precetti.
Ma dato che l'obiettivo del sedicente sito"cattolico" pare sempre e solo un attacco alla comunità gay, l'articolo rispolvera vecchie elucubrazioni sulla sessualità:

Nel 1972 la filosofa Elizabeth Anscombe pubblicava un saggio in difesa di Paolo VI ed Humanae vitae dal titolo "Contraccezione e castità". Riporto un passaggio di quel testo della docente di Oxford: «Se il rapporto eterosessuale contraccettivo è lecito, allora, dopo tutto, quale obiezione può esserci alla mutua masturbazione, o alla copula in vaso indebito, la sodomia, il sesso anale, quando la normale copula è impossibile o sconsigliabile (o in ogni caso secondo i gusti)? […] Ma se queste cose sono tutte giuste, diventa perfettamente impossibile individuare qualcosa di sbagliato, ad esempio, col rapporto omosessuale».

L'obiettivo è sempre quello di sostenere che la natura sia sbagliata e che il pregiudizio debba legittimare accuse e sentenze basate sull'assunto di essere il massimo esponente di una nuova "razza ariana" su cui basare ogni possibile distinguo. Ed è usando toni violenti ed offensivi che l'articolo aggiunge:

Sono passati 45 anni e quelli che la Anscombe chiamava i vecchi pregiudizi paiono essere crollati per molti pastori. Com'ella previde, se oggi si cercano estimatori ecclesiastici della "bontà" sodomitica non c'è che l'imbarazzo della scelta: «Credo che sia uno sviluppo positivo che gli stati siano liberi di aprire il matrimonio civile per gli omosessuali» (cardinale Danneels). «Nella nostra cultura personalistica l'interdizione delle relazioni omosessuali è considerata come una discriminazione inaccettabile: ci saranno uomini e donne che non hanno il diritto di vivere apertamente la loro sessualità solo perché non vivono alla stessa maniera di come vive la grande maggioranza delle persone» (vescovo Bonny). «Gay si nasce» (cardinale Kasper). «Se c’è una relazione omosessuale fedele per trent’anni, non si può dire che non è niente, che non ha valore» (cardinale Marx).

Per smontare quel buonsenso e promuovere il pregiudizio, La Nuova Bussola Quotidiana prova a creare divisioni anche fra i cristiani attaccando chi non è cattolico:

Quando nel 1930 gli anglicani decisero di rompere l'unità del cristianesimo sulla contraccezione, ciò avvenne anche per un motivo pratico: i pastori anglicani avevano cominciato ad usare la contraccezione con le loro mogli; come potevano dunque considerare un peccato ciò che loro praticavano in privato? Posso errare, e preciso di non volermi riferire a nessuna persona particolare, volendo semplicemente riferire un'impressione generale, ma un istinto mi suggerisce che qualcosa di analogo stia avvenendo riguardo a questo cedimento dottrinale nei confronti delle relazioni omosessuali.

L'odio dell'autore contro i gay emerge in tutta la sua ferocia con accuse e insinuazioni gravi che paiono buttate lì solo per spronare i suoi lettori all'intolleranza:

Ho l'impressione che l'interdizione all'ordine sacro per le persone con tendenze omosessuali, peraltro recentemente confermata sotto l'attuale pontificato, sia stata per decenni largamente disattesa ed ora se ne vedono i frutti avvelenati. I seminaristi sono diventati preti, i preti docenti, monsignori, rettori, vescovi e alcuni di questi cardinali. La lobby gay costituisce una piaga purulenta di cui, nonostante i tentativi, non si riesce a coprire il tanfo.

Insultati i gay e sostenuto che Dio sia omofobo, intollerante e misogino (tesi che l'autore sfodera poco più avanti), si passa a rinnegare la realtà dei fatti per pontificare una ferma condanna di chiunque preferisca promuovere l'accettazione all'esclusione:

Le idee hanno conseguenze. Quando il gesuita padre James Martin afferma che obbligare tutti a servirsi dei bagni corrispondenti al loro sesso biologico costituisce «un affronto alla dignità umana», fa solo un altro passetto nella stessa direzione: se la realtà biologica dell'altro non è rilevante per il coito, perché dovrebbe importare la realtà biologica di se stessi in qualsiasi attività?
Quando si stila l'anagrafica dei sostenitori della Comunione ai divorziati risposati si scopre che gli stessi sono anche per la contraccezione, la fecondazione artificiale, sono muti sull'aborto, sono favorevoli al riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso (oltre ad essere contrari al celibato ecclesiastico e favorevoli all'ordinazione sacerdotale delle donne), tutta roba che riguarda i genitali, l'area dove si direbbe individuino il baricentro esistenziale dell'uomo.
E non è un caso che anglicani e luterani, dopo avere dichiarato lecita la contraccezione, abbiano poi ammesso tutto il resto, compresa l'ordinazione di preti gay e la celebrazione di matrimoni omosessuali.

In un attacco politico che pare voler sfruttare l'omofobia come strumento di attacco a Papa Francesco, l'articolo si lancia nel sostenere che il non considerare verità rivelata le parole di un vecchio papa porterebbe a mettere in discussione Dio stesso:

Tuttavia la valanga non può fermarsi al solo ambito della morale e Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, uomini colti e razionali, ne sono stati consapevoli. Se si cambia l'insegnamento di Cristo sul matrimonio perché, come sostiene il capo dei gesuiti, non c'era il registratore per documentare con certezza le parole del Signore, perché non dubitare anche della resurrezione, dal momento che né Caifa, né gli apostoli avevano installato il sistema di videosorveglianza nel sepolcro? E perché difendere la transustanziazione eucaristica, se questa ostacola l'abbraccio ecumenico, in fin dei conti, mica c'era Piero Angela a controllare i fatti dell'ultima cena? I glossoprotrusi in servizio permanente effettivo possono sbraitare, agitarsi ed offendere quanto vogliono, possono pornoteologare, pornoconsultare e pornopraticare, ma alla fine le idee hanno conseguenze e tra queste vi è anche quella di svelare la mens dei loro autori.

Peccato che tale tesi porterebbe a sostituire Gesù con Benedetto XVI, in un evidente uso politico della religione volta a sostenere che l'odio umano debba prevalere sul messaggio di amore di Dio. Sarebbe come sostenere che se qualcuno giustifica il terrorismo nel nome di Dio, nessuno deve poter mettere in discussione quello che sostengono debba automaticamente divenire un dogma. E quindi, forse, bisognerebbe mettere al rogo chi dice che la Terra non è piatta o che non è il Sole a girargli attorno così come un tempo sosteneva la Chiesa.
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