L'Anpi chiede il ritiro del patrocinio di Cologno Monzese al comizio di Amato e Povia organizzato dai gruppi neofascisti


Sabato 10 giugno 2017 il Comune di Cologno Monzese patrocinerà una serata sul tema della lotta alla pedofilia. Ma quella che sembrerebbe una lodevole iniziativa viene offuscata da un programma che vedrà proposto un convegno politico di Gianfranco Amato e di Giuseppe Povia, due integralisti che da tempo risultano impegnati nella promozione dell'odio omofobico come grimaldello per la promozione dell'estrema destra. Pare anche difficile comprendere anche quale conoscenza sul tema possano avere un avvocato che ha fondato un partito insieme a quell'Adinolfi che annoverava preti pedofili fra i suoi spettatori o quel cantante che venne abbandonato dalle case discografiche dopo essersi intascato i soldi che sarebbero dovuti essere destinati ai bambini del Darfur. Ma non solo. Fa riflettere anche come sul manifesto compaia logo di Bran.co onlus. Si tratta di un'organizzazione-satellite di Lealtà e Azione, ossia del gruppo neofascista attivo a Milano e dintorni che si fece promotore del raduno e dei saluti romani al campo X del Cimitero maggiore di Milano. Una manifestazione che venne vietata dal Prefetto, il quale ha successivamente dichiarato di voler perseguire per apologia di fascismo i partecipanti.

Contro la manifestazione hanno preso posizione l’ANPI Provinciale di Milano e l’ANPI di Cologno Monzese, le quali «esprimono la propria netta contrarietà e opposizione allo spettacolo "Invertiamo la rotta. Diamo un calcio alla pedofilia" promosso, fra l’altro, da Branca Comunitaria, diretta emanazione, quest’ultima, di Lealtà e Azione, un gruppo di estrema destra che si ispira al pensiero di Leon Degrelle, ufficiale delle Waffen SS e di Corneliu Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro rumena, movimento antisemita e nazionalista». Secondo l'associazione, «dietro un’iniziativa che potrebbe sembrare apprezzabile si cela invece l’organizzazione di estrema destra Lealtà e Azione la cui ideologia si pone in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza e con le leggi Scelba e Mancino. Lo spettacolo si svolgerebbe, tra l’altro, nel teatro intitolato a Peppino Impastato, vittima della mafia. Cologno Monzese ha pagato un prezzo altissimo alla dittatura fascista in termini di vite umane, di deportati morti nei campi di sterminio e di danni materiali».
Ed ancora, scrivono che: «Stigmatizziamo le dichiarazioni del capogruppo della Lega Nord che, commentando la sua partecipazione alla parata neofascista al Campo X del 29 aprile scorso, ha dichiarato che “Casa Pound è la sua comunità”. Certi che l’attuale Amministrazione Comunale si ispiri ai principi della Costituzione repubblicana e alla storia antifascista di Cologno Monzese, chiediamo al Comune di ritirare il patrocinio all’iniziativa in programma».

All'ANPI si è aggiunta anche la protesta dei cittadini attraverso l'organizzazione di una raccolta di firme online volta a chiedere «al Sindaco, all’Assessora alla cultura e all’intera amministrazione comunale di fornire spiegazioni in merito all’iniziativa, di revocare il patrocinio e –nel rispetto della legalità costituzionale e della memoria della Resistenza– revocare la concessione del cine-teatro Peppino Impastato».
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