L'integralismo cattolico pubblica falsi virgolettati volti a denigrare la compagna di Silvio Berlusconi


C'è chi sostiene che tutte le famiglia siano bellissime nelle loro peculiarità e chi ritiene che il concetto di «famiglia» debba essere definito e codificato da avvocati politicizzati che possano definire regole e distinguo che mirino ad escludere chiunque altro dalla pari dignità. C'è poi anche qualche patetico personaggio che non si esime dal sostenere che sarebbe Dio a sostenere che lui debba essere ritenuto superiore, ma forse qui di finirebbe in un ambito che interessa più alla psichiatria che alla ragione.
Fatto sta che la legione di haters organizzati (un manipolo di personaggi che quotidianamente sfrutta l'omofobia come strumento politico di promozione dell'estrema destra) è tornata ancora una volta a rispolverare una storia vecchia di anni per cercare di attaccare quel Berlusconi che temono possano togliere voti ai loro paladini. Evidentemente lo reputano troppo moderato a fronte dell'estremismo con cui loro vorrebbero veder discriminare stranieri, gay e chiunque possa mettere in discussione la loro strenua convinzione di essere parte di una nuova "razza ariana" basata sui loro pruriti sessuali e sul colore della loro pelle.
Il fanatismo è il loro unico sogno e motivo di vita. Un fanatismo auspicato sia da chi vorrebbe svendere l'Italia a Putin, sia da chi pare divorato dall'invidia verso quell'Isis a cui viene concesso di poter massacrare i gay gettandoli dai tetti al posto di dover ricorrere a quai sotterfugi occidentali come la promozione di quelle fantomatiche "terapie riparative" che potrebbero portare alcuni genitori a spingere al suicidio i loro figli. Vien da sé che sia più facile gettare qualcuno da un palazzo piuttosto che cercare di indottrinare qualcun altro affinché ammazzi suo figlio...

Tornando a noi, a circolare in questi giorni sui social network è un falso virgolettato diffuso anche da una nota integralista che milita nelle "sentinelle in piedi" e nel comitato di Gandolfini. La donna scrive:

Pascale al Pride: "Ci sono donne cui piacciono i vecchi miliardari, fatevene una ragione!" Love is love!

Naturalmente il virgolettato è un falso, un tassello di quella macchina del fango con cui alcuni sedicenti "cattolici" si dicono convinti che la menzogna e la diffamazione siano ottimi strumenti leciti per imporre il loro pensiero. Non a caso sono quegli stessi "cattolici" che in questi giorni stanno strenuamente difendendo il "diritto" di padre Livio di poter usare una radio intitolata alla Madonna per lanciare insulti e auguri di morte contro chi osa pensarla diversamente da lui, così come sono quegli stessi "cattolici" che non vogliono i gay, non vogliono gli stranieri, non vogliono lo ius soli e e che probabilmente mai avrebbero accettato un Messia extracomunitario come fu Gesù (tant'è che loro lo rappresentano bianco e dai tratti europei, mica con la pelle olivastra come probabilmente sarà stato un uomo di Nazareth).

In merito alla Pascale, la frase reale citata in un link è ciò scrisse nel 2015 in un messaggio inviato al segretario nazionale di GayLib in occasione del Mediterranean Pride di Napoli. In quella lettera si leggeva: «Sono con voi oggi e sempre in qualunque posto del mondo. Considero l'intera comunità lgbt una grande famiglia allargata un Family Day di mille colori, senza ipocrisie, né catene politiche o religiose ma vero, vivo, autentico. Diverso perché siamo tutti differenti l'uno dall'altro, grazie a Dio».
Vien da sé che la pietra dello scandalo sia il fatto di aver usato il termine "famiglia" in una accezione inclusiva e non in quella rivisitazione ideologica che li porta a sostenere che il termine la "difesa" della famiglia passerebbe dal neonazismo e da una cieca negazione di qualunque verità possa impedire la produzione di 2.3 figli a femmina in modo da generare un esercito da poter inviare in una guerra di religione contro chi osa credere in un altro Dio. Ed è anche la citazione di Dio ad averli probabilmente infastiditi, dato che mal sopportano chi parla di amore quando si può citare la Bibbia come giustificazione ad ogni più efferata forma d'odio.
Insomma, l'integralismo cattolico non tollera che si possa dissentire dal loro pensiero unico e qualunque dissenso deve essere punito con l'insulto e la diffamazione. Il tutto con mezzi e strumenti privi di etica che possano prosciugare e logorare l'altro (tanto hanno già pronti quei finti documenti in cui si auto-assolvono da ogni responsabilità in merito alle conseguenze mortali provocati dalla loro promozione dell'omofobia).
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